LE ATTIVITA' DEL CIRCOLO PERTINI E ANCHE LE SEZIONI DEL SITO CHE CURIAMO RICEVONO ATTENZIONE ANCHE DA URBINO.
LUCIANO GIORNI CI HA SCRITTO (IN ALTRA PARTE DEL SITO-SEMPRE SEZIONE SPAZIO SCUOLA- RIPORTIAMO LA PROPOSTA DI LEGGE SULLE NOMINE DELLE PICCOLE ISOLE IN FORMA INTEGRALE)
ECCO UN CONTRIBUTO DEL DR. CEVASCO...CHIEDE CHIARIMENTI SUL PIANETA SCUOLA
CHI VUOLE INTERVENIRE O DARE RISPOSTE SCRIVA A
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Buongiorno.
Mi chiamo Gabriele Cevasco e chiamo da Urbino. Abbiamo istituito un
"Laboratorio" di idee per la valorizzazione dell'entroterra collinare e montano
della Provincia di Pesaro e Urbino. In questi giorni stiamo affrontando il
problema precariato e i tagli del Governo che si fanno sentire soprattutto
nelle piccole scuole cosiddette disagiate. Oltre al precariato, bisogna DI IDEE
considerare anche i tagli che creano difficoltà persino nell'ordinaria
amministrazione. E, come se ciò non bastasse, i limiti imposti dalla Riforma
Gelmini che rischiano di far saltate molti piccoli istituti a causa del tetto
minimo previsto.
Al di là di questo, la domanda cui vogliamo rispondere è questa: a fronte dei
tagli costanti del corpo docente e del personale ATA, quali soluzioni gli enti
locali possono adotttare? Anche su istanza dell'Assessore Provinciale
all'Istruzione, abbiamo analizzato i modelli del Piemonte e della Toscana,
laddove il legislatore ha previsto la possibilità poer gli enti locali di
creare convenzioni a livello provinciale in base alle quali comuni e/o comunità
montane possono presentare progetti che la Regione può finanziare. In altri
termini, i legislatori regionali hanno previsto una forma di compartecipazione
in base a cui gli enti locali decentrati "compensano" i tagli dello Stato. In
Piemonte questo schema è molto chiaro, in Toscana un poco meno perchè bisogna
"scoprirlo" all'interno dei PIGI, ma soprattutto all'interno dei PIA.
Detto questo, per caso sono capitato nel Vostro sito e mi ha colpito la vostra
proposta, studiata d'intesa con la Regione.
Vi volevo alcune semplici domande:
1) Non sono riuscito a trovare aggiornamenti successivi a maggio. A che punto
è?
2) Anche se penso di no, non c'è alcuna norma legislativa nazionale che osti
la vostra proposta? A livello regionale, essa è inquadrata nella Legge nr. 32
del 26 luglio 2002 "Testo unico della normativa della Regione Toscana in
materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e
lavoro"?
3) L'Assessore Provinciale all'Istruzione, nel corso di un dibattito pubblico,
ha detto che i modelli da studiare sono, appunto, quelli toscano e piemontese,
che si sono mossi nel senso della compartecipazione di cui prima. Ebbene, mi
chiedo, perchè vi siete spinti a fare questa proposta, se è vero che esiste
questa possibilità di compartecipazione?
4) Ho letto il suggerimento di un ragazzo di Avellino che vi consigliava di
assumere anche personale docente laureato in genere. L'avete recepito?
Sperando di essere stato sufficientemente chiaro, porgo i più cordiali saluti
Dr. Gabriele Cevasco