NUOVO FORUM SUL TEMA DELLA SANITA' ELBANA
invia a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. i tuoi interventi sull'argomento
Tentiamo di nuovo di animare il dibattito sull'attualità, come vuole il nostro statuto (vedi in alto nella prima pagina del nostro sito, proprio la voce statuto e adesione) e quindi invitiamo a intervenire al forum creato al nostro indirizzo web (www.circolopertinielba.org) da Virginia Campidoglio. Esponete il proprio pensiero allo scopo di contribuire, con un confronto civile e democratico, all'individuazione di soluzioni valide a garantire un servizio di primaria importanza, in grado di dare risposte ai bisogni reali della gente. Una sanità del terzo millennio, che deve far fronte alle esigenze di un territorio insulare, per la tutela della vita e di ogni altro aspetto della salute psicofisica di ogni persona.
INVIA LA TUA OPINIONE CHE PUBBLICHEREMO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
DURANTE LA CONFERENZA DEI SINDACI DEL 1° SETTEMBRE 2011- PRESSO LA DIREZIONE DELL'ASL A PORTOFERRAIO- UN FOLTO GRUPPO DI ELBANI SI E' FATTO SENTIRE PROTESTANDO E RIVENDICANDO IL DIRITTO ALLA SALUTE, LESO DI CERTO PER IL PROGRESSIVO SMANTELLAMENTO DELL'OSPEDALE ISOLANO, CON L'ULTIMA SORPRESA DELLA RIDUZIONE DELL'ORTOPEDIA A SOLO AMBULATORIO.
POI UN DOCUMENTO FORTE DI SINDACI E ASSOCIAZIONI CHE FA SPERARE IN UNA SVOLTA
STRISCIONI, SLOGAN, FISCHI, BATTUTE SORRETTE DALL'AZIONE DEL COMITATO ELBA SANITA'.... LA PROTESTA DEI GIOVANI BATTE SUL TASTO DEL DIRITTO ALLA SALUTE LESO PER GLI ELBANI...
MA POTREBBE ESSERE UTILE RENDERE PERMANENTE LA CONTESTAZIONE, E MAGARI SAREBBE OPPORTUNO FARSI SENTIRE CON AZIONI ULTERIORI DI RIVENDICAZIONE? IL SINDACATO CHE DICE? IL TRIBUNALE DEI DIRITTI DEL MALATO? I SINDACI SONO INDIGNATI MA QUALI LE AZIONI CONCRETE DEGLI ORGANISMI POLITICI ISOLANI?
da tenews
C'era tanta gente a San Rocco, e aveva le idee chiare. "No allo smantellamento dell'ospedale". Questo il messaggio che alcune centinaia di persone arrivate da tutta l'isola e riunite al sit-in convocato dal comitato Elba Sanità, hanno indirizzato all'Asl e alla Regione, proprio nel giorno in cui l'Azienda sanitaria ha clamorosamente deciso di disertare il vertice convocato straordinariamente dai sindaci per discutere del declassamento del reparto di Ortopedia, dopo il pensionamento del primario – un altro destinato a non essere sostituto. "Abbiamo paura che ci portino via l'ospedale", hanno detto in tanti. "Se temo che lo smantellino? Lo hanno già fatto, cosa è rimasto?" ha chiesto un'altra manifestante. "L'articolo 3 della Costituzione dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale" anche gli elbani scandiva un'altra signora. In piazza, davanti alla palazzina dell'Asl che ospitava la Conferenza dei sindaci, oltre alla gente comune, armata di fischietti, cartelli e passione civile, c'erano tanti i responsabili del comitato, gli amministratori, tanti politici. Assente, stavolta non giustificato, chi della salute degli elbani, ha la responsabilità amministrativa.
"Siamo soddisfatti per l'affluenza - ha detto il portavoce del comitato Elba Sanità, Michele Rampini - come lo eravamo all'assemblea. Questo è un primomomento. La direzione ha avuto qualche timore dell'opinione pubblica. E questo testimonia che non hanno tutti la coscienza proprio a posto. Sollecitiamo posizioni più ferme nei confronti di chi ha la responsabilità della sanità elbana. Aspettiamo un segno dalla Regione, altrimenti, lo abbiamo detto, penseremo che sia complice del disastro. Noi chiediamo più personale a Medicina e il ripristino a Ortopedia almeno di altri tre operatori".
venerdì 02 settembre 2011
DA ELBAREPORT
I Sindaci: mai così critica la situazione della sanità elbana
La situazione dei servizi sanitari dell'Isola d'Elba attraversa uno dei momenti più gravi della sua storia.
Accanto all'annunciato venir meno del servizio di ortopedia si assiste alla perdita di autonomia organizzativa e funzionale di medicina, ridotta a sezione di Piombino e priva di personale medico in numero sufficiente, con la conseguenza di mettere a rischio anche la risposta alle emergenze, specie laddove - senza rianimazione e terapia intensiva cardiologia – si gioca in pochi secondi la vita degli elbani e dei loro ospiti.
I cittadini di quest'isola non possono essere meno cittadini di quelli di altre aree della Toscana e per questo ci facciamo rappresentanti della mobilitazione popolare che in questi giorni reclama dignità per l'Elba e per il diritto degli elbani al bene primario della salute.
La nostra insularità non può non essere affrontata come uno degli ostacoli da rimuovere con misure adeguate che tengano conto delle diverse condizioni di fruizione delle prestazioni sanitarie, tra oggettive difficoltà di collegamenti e necessità di misure strutturali che diano oggi e per il futuro gli strumenti per una pari dignità e tutela della stessa vita della cittadinanza elbana e dei suoi ospiti.
Occorre in primo luogo una immediata risposta alle "patologie" dei nostri servizi sanitari e chiediamo dunque che ad essi siano destinate tutte le risorse necessarie e del resto già dedicate all'Elba ed in parte riconosciute in ragione nel diverso peso che dovrebbe esserle attribuito nella ripartizione delle risorse.
Non ci sono dati inesorabili che possano condannare i nostri servizi ad un sottodimensionamento frutto di precise strategie aziendali.
Chiediamo un ospedale efficiente e funzionale ai bisogni della popolazione e nell'immediato il ripristino dei servizi oggi scandalosamente a rischio di ortopedia, medicina e anestesiologia con l'assegnazione di personale numericamente adeguato e con l'autonomia per dare risposta in concreto ai singoli casi in tutto l'arco dell'anno e della giornata.
Esprimiamo il proposito di portare la questione "Elba sanità" sui tavoli regionali e se necessario nazionali affinché la specificità del nostro territorio sia valutata e considerata motivo di risposte esaurienti che sanino quella che si presenta altrimenti come una evidente discriminazione che può determinare una grave responsabilità politica (se non giuridica) per chi oggi assumesse scelte irresponsabili.
Chiediamo che il Presidente della Regione Toscana dia un chiaro segnale di attenzione e risposta a queste esigenze in nome di una dignità politica che non può obbedire alle logiche della mera quadratura dei conti quando è in gioco il bene della vita.
Per questo chiediamo risposte urgenti e comunque un incontro entro il 16 di settembre, data in cui l'azienda ha programmato l'avvio della nuova organizzazione dell'unità operativa di ortopedia che produrrà la chiusura del servizio all'Elba.
Il Presidente della Conferenza Zonale
Dr. Vanno Segnini
Post Scriptum - Il presente documento è stato approvato all'unanimità nella seduta della Conferenza Zonale della Sanità dell'Elba in data odierna ed è stato condiviso da Comitato Elba Sanità, Elba Salute e CittadinanzAttiva.
Ultimo aggiornamento (Domenica 04 Settembre 2011 13:41)
CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI dell'isola d'Elba Presidente
ELBA IN PIAZZA PER LA SANITA'
promesse, dibattiti, ma nei fatti la sanità elbana si impoverisce e dopo che è stato deciso di chiudere il reparto di ortopedia, per ridurlo a semplice ambulaotrio, ecco la protesta che sale.
SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE :
Giovedi’ 01 SETTEMBRE ORE 15:15alla Palazzina Amministrativa della ASL presso l’ospedale (alla destra dell’ospedale per chi arriva)
Si riunirà alle 15:30 la CONFERENZA DEI SINDACI per l’emergenza reparto di ortopedia, per la grave situazione del reparto di medicina e dell’ospedale.
Noi saremo lì a rappresentare i cittadini elbani e il loro diritto alla salute. Sosteremo un po’ là fuori in attesa di notizie.
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Prosegue la lunga storia della sanità elbana da sempre in crisi....ora si intensificano le azioni per un settore che deve avere garantiti servizi indispensabili e di qualità. I responsabili rassicurano ma il Comitato elbano contesta.
L'ASSESSORE: "NON PERDEREMO LA SFIDA DELLA QUALITA" | |||
COSI' LA SCARAMUCCIA DURANTE LE VISITE ALL'OSPEDALE E SUL TERRITORIO da tenews |
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![]() Il percorso si è snodato tra Pronto Soccorso, camera iperbarica, Area medica, nuovo reparto di Dialisi e Materno-infantile ed ha portato a confrontarsi con la dirigenza medica e i coordinatori infermieristici. “I cantieri aperti – ha detto l’assessore Scaramuccia – rendono l’idea di un ospedale in piena evoluzione e che non vuole certamente venire meno al proprio ruolo di riferimento sanitario del territorio elbano. Nonostante questi lavori ho trovato un presidio molto pulito e dentro al quale due nuove strutture come quelle destinate alla Dialisi e al Materno-Infantile rappresentano dei veri fiori all’occhiello della sanità locale”.
La visita è poi proseguita ad alcune delle strutture territoriali con la Rsa San Giovanni e il Centro diurno Casa del Duca, quest’ultimo in particolare è stato indicato dallo stesso direttore, Monica Calamai, come uno degli esempi di qualità da seguire ed esportare nel resto della provincia. “In questa giornata – ha affermato Calamai – abbiamo potuto confrontarci, assieme con l’assessore, con gli operatori che quotidianamente lavorano sull’isola dovendo viverne vantaggi e svantaggi. Credo sia stato un momento importante per definire una progettualità elbana che dovrà, in ogni caso, essere in linea con quanto avviene nel resto della Regione e del Paese. Di questo è stato importante parlarne nel pomeriggio anche con la conferenza dei sindaci”. “Durante la mia visita - ha detto l’assessore a medici e infermieri - ho visto un continuo rinnovamento. La sfida degli ospedali di periferia è mantenere sempre un livello di cure elevato. Quella della qualità dei servizi è una sfida che dobbiamo vincere: è un impegno oneroso, ma non possiamo sottrarci”. La visita dell’assessore si concluderà oggi con il passaggio al Distretto sanitario di Campo nell’Elba, prima della riunione itinerante della giunta regionale a Portoferraio, dove ci sarà un nuovo confronto con alcuni rappresentanti dei medici di medicina generale dell’Elba nonché la formalizzazione dell’accreditamento di alcuni servizi ambulatoriali. |
giovedì 11 novembre 2010 - 23.06
Il Comitato Elba Sanità fino ad ora si è occupato complessivamente degli innumerevoli problematiche che affiggono sia il nostro ospedale, sia l’organizzazione territoriale della sanità. Ha denunciato tutte quelle inefficienze che soprattutto la recente ristrutturazione del nosocomio elbano ha evidenziato per l’inefficienza degli accorpamenti realizzati , per le endemiche mancanze di personale, per l’accentramento e riduzione dei servizi territoriali che purtroppo, al di là degli eclatanti annunci della nostra Direzione aziendale, rivelano solo la mera intenzione di ridurre le spese.
Ha evidenziato la mancanza di una programmazione condivisa con gli operatori, le parti sociali, le Amministrazioni comunali, con la stessa utenza, volta ad una efficace ottimizzazione che produca non solo una superiore efficienza tecnica , ma anche una migliore accoglienza e un maggiore benessere per i pazienti, essendo tutte e due gli aspetti fortemente collegati.
Ora vogliamo di volta in volta dedicare la nostra attenzione a singole criticità per ottenere, insieme ad una forte mobilitazione popolare, una loro rapida risoluzione.
Tale limitazione crea pesanti disagi psico fisici per i piccoli ricoverati in pediatria nonché per i genitori che necessariamente li assistono, induce un maggior rischio di trasmissione delle infezioni fra di loro e i vicini neonati anche attraverso le operatrici soprattutto di notte quando sono in servizio soltanto due infermiere per tutta l’area e ne rimane addirittura una se l’altra è occupata in sala parto.
Qualcuno dei quattro letti disponibili nella piccola stanza di degenza pediatrica a volte è occupato anche dalle partorienti perché non sono più disponibili quelli di ostetricia; inoltre l’immediata attiguità del reparto di ostetricia può suscitare apprensione e malessere nei bimbi che ascoltano i lamenti delle partorienti o che le vedono transitare lungo il corrodoio per la sala parto.
I genitori e i pediatri sanno bene quanto sia difficile e non opportuno sacrificare la naturale esuberanza dei bambini costretti in piccoli spazi!
Ricordiamo che ad oggi non esiste un servizio di emergenza urgenza ospedaliera anche per i neonati operante 24 ore su 24 né un area dedicata alla breve osservazione a beneficio di tutti i pazienti e dei genitori.
Riteniamo che la soluzione a tutti questi disagi debba essere rapidamente trovata. Noi suggeriamo alla Direzione zonale di non ricorrere ad accorgimenti dispendiosi con spreco di denaro pubblico come la costruzione di un corridoio coperto esterno per il transito delle partorienti, bensì semplicemente di adibire almeno parte dell’altra ala del secondo piano non a Consultorio come si ipotizza , che può essere ben collocato dove è ora, ma a zona riservata al reparto di pediatria; in tal modo si otterrebbe il risultato di avere sullo stesso piano, quindi in un'unica area ben servita , i due reparti maternità, ostetricia e pediatra, consentendo a questa ultima di avere spazi sufficienti per i piccoli pazienti, per i loro genitori, per i medici. Dovrà essere sicuramente aumentato il numero degli assistenti notturni.
Ritorneremo sicuramente sugli argomenti sinteticamente su accennati, per meglio argomentarli e specificarli. Abbiamo scelto questa problematica e la sua risoluzione come primo nostro obiettivo di lotta perché il benessere e la salute dei nostri bambini più piccoli o più grandi che siano dovrà sempre essere il principale scopo delle nostre cure ed attenzioni.
SETTE MESI PER FARE UN'ECOGRAFIA ALLA TIROIDE da tenews |
LISTE D'ATTESA: IL COMITATO ELBA SANITA' DENUNCIA IL CASO DI UN PAZIENTE ELBANO CHE SI E' VISTO FISSARE VISITA ED ESAME A MAGGIO 2011 |
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24 settembre 2010
L'ELBANO RESPONSABILE DI ZONA DA' FIDUCIA...LA SANITA' ISOLANA NON E' IN EMERGENZA---MA C'E' ALLARMISMO
DA TENEWS
"NON C'E' ALLARME SANITA', 2 ANNI E CAMBIA L'OSPEDALE" |
L'ASL CON SCELZA RIBATTE PUNTO SU PUNTO: "ACCUSE INGIUSTE, CI SONO OPERE IMPORTANTI COMPLETATE E GROSSI INVESTIMENTI, LE LISTE D'ATTESA PROBLEMA GENERALE, LE DIFFICOLTA' NEL PERSONALE DIPENDONO DA LIBERE SCELTE. E CHI DICE CHE NON C'E' ELISOCCORSO FA SOLO ALLARMISMO" |
![]() Scelza ricorda le opere già completate: “La nuova ala della Medicina, con 10 posti letto di cui una parte dispone di monitoraggio centralizzato; la Dialisi, recentemente inaugurata e interamente realizzata ex novo, dotata di 14 posti letto, finalmente all’altezza degli standard strutturali previsti e in grado di offrire ai pazienti il giusto livello di comfort; la ristrutturazione dell’ala occidentale del 2° piano dell’Ospedale di Portoferraio, destinata ad accogliere le degenze di Pediatria e Ostetricia (Area Materno-Infantile); l’ascensore esterno che collega il livello stradale al piano terreno ospedaliero facilitando l’accesso soprattutto alle persone anziane e con problemi di deambulazione; la vasca di alimentazione del circuito antincendio”. E ancora, il responsabile Asl annuncia che “sono in fase avanzata” i lavori di consolidamento antisismico, unitamente alla costruzione di un ascensore montalettighe che dal Pronto soccorso e dai piani superiori che ospitano le degenze consentirà di trasferire i pazienti alla piattaforma dell’eliambulanza, sul tetto dell’ospedale, la cui realizzazione è prevista nel giro di qualche mese”. Inoltre sono in corso lavori finalizzati alla installazione di un sistema di posta pneumatica. In particolare per l’anno nuovo è prevista la completa ristrutturazione del Pronto Soccorso – rende noto Scelza – “con notevole incremento degli spazi, sia per locali adibiti al trattamento dei pazienti che per locali di servizio. Nell’ambito di questi lavori saranno inoltre realizzati un nuovo punto prelievi e una nuova sala gessi e verrà operato il trasferimento in zona più idonea della camera iperbarica”. Contestualmente prenderanno anche avvio i lavori per l’unificazione dei laboratori di Centro trasfusionale e Laboratorio Analisi, al 5° piano, “allo scopo di migliorare l’integrazione del personale tecnico e favorire lo sviluppo di sinergie nei due settori”. ”Come si capisce – osserva il dirigente dell’Asl - l’impegno dell’Azienda rispetto all’Ospedale di Portoferraio è elevato, e tutt’altro che teso al suo depotenziamento. Tuttavia è chiaro che questi sforzi non possono essere disgiunti dalla ricerca di una più razionale impiego degli spazi e da un miglioramento dell’organizzazione complessiva, con aumento dell’efficienza e ottimizzazione nell’impiego del personale, così da assicurare non solo il mantenimento ma anche l’ampliamento dei servizi, vedi ad esempio la Preospedalizzazione unica, già operativa. In quest’ottica è quindi previsto che siano ricondotte all’interno dell’ospedale, laddove possibile e opportuno, anche funzioni territoriali attualmente svolte in altre sedi, e che venga superata la vecchia logica di separazione delle degenze per disciplina. Tale logica, come dimostrato dalle scelte operate nella maggior parte dei paesi europei e nelle regioni italiane con i più avanzati servizi sanitari, è oramai anacronistica e non più in grado di rispondere alle sfide della sanità del futuro, sempre più orientata verso l’organizzazione per intensità delle cure. Quanto finora realizzato nell’ospedale di Portoferraio, seppure naturalmente con gli opportuni aggiustamenti in base alle dimensioni del bacino di utenza, va in questa direzione. Si intende riferirsi all’unificazione dell’Area Chirurgica (Chirurgia Generale e Ortopedia) nell’ala ovest del 1° piano e alla creazione di un’area di degenza unica per la Pediatria e l’Ostetricia, naturalmente in due settori distinti, nell’ala ovest del 2° piano. In entrambi i casi è stato previsto un numero di posti letto idoneo a soddisfare la domanda di ricovero, tenuto conto dell’andamento storico della stessa e delle possibili oscillazioni stagionali. In entrambi i casi l’équipe infermieristica, commisurata rispetto al numero dei ricoveri e alle presenze medie, è dedicata a pazienti afferenti a discipline diverse. ”E’ difficile – osserva Scelza - comprendere come la riconduzione dei posti letto ai giusti parametri, in relazione alla popolazione di riferimento e ai volumi di attività svolta, e la conseguente corretta attribuzione di personale, possano essere interpretati in termini di impoverimento e tagli, disconoscendo la bontà di un’operazione tesa invece al migliore utilizzo delle risorse, in linea con gli obiettivi di politica economica e sanitaria nazionali e regionali”. Poi alcune precisazioni su quelle che l’Asl chiama le “accuse principali”. Ecco cosa dice l’Asl: ELISOCCORSO: “Dire che non esiste l’elisoccorso all’Elba vuol dire creare un ingiustificato allarmismo tra la popolazione. Il servizio non solo esiste, ma funziona in piena sicurezza e garantisce una presa in carico completa, per tutte le 24 ore, delle situazioni di emergenza e di urgenza che si verifichino all’Isola d’Elba. Nelle ore diurne, infatti, l’elicottero Pegaso può atterrare nella piazzola in località Carburo adiacente al presidio ospedaliero, mentre la notte viene utilizzato il vicino aeroporto di Marina di Campo attrezzato per i voli notturni. I lavori per la realizzazione dell’elisuperficie sono in corso e sono ricompresi nella realizzazione dell’adeguamento antisismico appaltato alla Impresa Frangerini (costo complessivo dell’appalto 3 milioni di euro)”. DIALISI: “Il nuovo servizio di dialisi, appena inaugurato in una sede consona alla sua importante funzione, rispetta perfettamente le normative relative alla sicurezza. Presunte inadeguatezze relative a uscite di sicurezza e scala antincendio sono prive di fondamento. La struttura rispetta alla lettera le disposizioni stabilite per le cosiddette vie di fuga”. PERSONALE: “L’Azienda sanitaria ha svolto nel mese di maggio un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali che ha portato alla stesura di un Piano Assunzioni condiviso relativo alle assunzioni del personale necessario al periodo estivo. A fronte di tale Piano Assunzioni, deciso e deliberato, vi sono state alcune difficoltà nel conferire l’incarico a tutte le risorse previste. Tali difficoltà, che rientrano in un quadro generale di complessità nel reperire risorse assistenziali, non risultano in alcun modo imputabili all’Azienda, ma alla libera scelta delle persone, che spesso hanno preferito altre destinazioni logisticamente più favorevoli. L’Azienda ha fatto tutto quanto in suo potere per il mantenimento degli accordi percorrendo anche strade alternative quali il ricorso alle agenzie interinali per l’acquisizione del personale infermieristico. TEMPI DI ATTESA: Il problema dei tempi d’attesa che riguarda tutta la Sanità Pubblica e non certamente la sola situazione elbana, è al centro dell’attenzione e degli sforzi progettuali dell’Azienda. Lo dimostrano alcuni miglioramenti che sono stati recentemente apportati: fra questi la creazione della centrale unica di pre-ospedalizzazione che contribuirà a semplificare e velocizzare i percorsi di accesso alle prestazioni chirurgiche grazie anche ad una gestione completamente informatizzata delle liste di attesa. Per quanto riguarda l’intervento alla cataratta questo è stato sospeso per il periodo strettamente necessario per un ricambio ed un ammodernamento dell’attrezzatura operatoria. Il servizio sarà presto ripristinato con un numero maggiori di sedute permettendo un rapido riassorbimento delle liste. Ricordiamo, inoltre, che pur esistendo la possibilità di accedere a visite o prestazioni nell’ambito del percorso H72 (ovvero accesso entro le 72 ore successive), è stata prevista un’ulteriore differenziazione delle liste di attesa per la visita specialistica che tenga conto di età del paziente e gravità del sospetto diagnostico, proprio per dare la precedenza a chi ne abbia effettivamente bisogno riducendo i tempi di attesa". |
venerdì 24 settembre 2010 - 22.39
UN INTERVENTO PIU' CONCRETO DI ALTRI...GIRANO MOLTE CHIACCHIERE...IN QUESTO CASO SI CHIEDE GIUSTIZIA E PARITA' PER LA PERIFERIA ELBANA...SECOLI DI STORIA DA SUPERARE...
La Regione Toscana si trova di fronte a meno risorse, la causa sono i pesanti tagli dei trasferimenti governativi. Nella stessa condizione sono anche i comuni e le province. La sanità regionale, di conseguenza, riceve meno quattrini benché la richiesta di prestazioni sia in aumento, poiché la popolazione invecchia, e perché i cittadini, giustamente, reclamano cure e servizi sempre più efficienti. All’Elba, poi, abbiamo i problemi dovuti all’insularità: dall’aumento esponenziale della popolazione nel periodo estivo, alla mancanza di medici e infermieri disponibili a lavorare sull’isola. Riorganizzare e riqualificare può significare il superamento di una visione vecchia della sanità, quindi non far gravare tutto sull'ospedale, ma risistemare i servizi sul territorio e, di conseguenza, ristrutturare in positivo l’intero sistema elbano della salute. Tuttavia, se dall’assessore regionale Daniela Scaramuccia pretendiamo non solo comprensione, bensì azioni concrete per garantire a noi isolani gli stessi diritti dei cittadini che vivono sulla terraferma, è necessario che al governo nazionale, con altrettanta forza, chiediamo i dovuti finanziamenti alle regioni: basta coi tagli dei trasferimenti statali.
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DA TENEWS
venerdì 24 settembre 2010 - 12.52 |
CONSIGLIO SULLA SANITA'

Chi si attendeva dei decisivi passi avanti dall'incontro dei consigli comunali congiunti con le autorità regionali sui problemi della sanità è uscito dall'incontro alla De Luagier di Martedì pomeriggio più che probabilemente con un filo di delusione.
In pratica, al di là della dichiarata disponibilità di continuare il confronto, dell'Assessore Daniela Scaramuccia che afferma di voler costruire insieme ai Sindaci isolani "un modello di sviluppo per la sanità elbana nei prossimi anni", oltre la ribadita linea della razionalizzazione della spesa con i conseguenti interventi strutturali di cui ha parlato il direttore della ASL Monica Calamai, (ma le cui ricadute positive sulla qualità media dei servizi si avvertiranno probabilmente nel tempo) i primi cittadini dell'Elba, che pure si erano presentati con un ventaglio di richieste condivise e precise (ad iniziare dalla necessità di disporre di "elementi di rianimazione" sull'Elba, proseguendo con il taglio delle liste di attesa per alcuni esami specialistici che in taluni casi superano i sei mesi, un potenziamento dei servizi della R.S.A. rapportabile all'invecchiamento della popolazione, l'almeno parziale concorso alle spese di quanti sono costretti a recarsi in continente anche solo per visite specialistiche il superamento di situazioni insostenibili per lo stesso personale che si è ritrovato a "schierare" un solo infermiere in un reparto delicatissimo come medicina dell'ospedale di Portoferraio.
E forse il dato più positivo dell'incontro lo si marca con il taglio una volta tanto "comprensoriale" delle richieste dei sindaci, che hanno richiesto anche cose semplici come la possibilità di eseguire operazioni di cataratta all'Elba, e più complesse come l'attivazione dell'ospedale di continuità (indispensabile per i lungodegenti) e dell'Hospice (punto di erogazione di cure palliative).
Se Regione ed ASL hanno in sintesi opposto una serie di "vedremo il da farsi" l'Isola attraverso il Sindaco del Comune di Campo "capofila" per la sanità, ha almeno parlato un solo linguaggio.
Vedremo quanto tutto ciò risulterà importante alla luce di una trattativa sulla sanità isolana che ci pare comunque iniziata.
DA ELBAREPORT
DA ELBAREPORT
«Nel contesto difficile in cui ci troviamo, va pensato e sperimentato insieme un sistema sanitario isolano che ci consenta di dare le migliori cure possibili ai nostri cittadini. E per farlo, bisogna unire le forze. Se in un momento di risorse scarse ci mettiamo a litigare tra noi e non lavoriamo insieme, i cittadini non ce lo perdoneranno». Queste le parole con cui l’assessore Daniela Scaramuccia ha chiuso la seduta del consiglio comunale che si è tenuta oggi pomeriggio nell’auditorium del Centro culturale De Laugier di Portoferraio: una seduta interamente dedicata alla sanità elbana, allargata a tutti e otto i comuni dell’isola d’Elba e aperta alla popolazione. Accanto all’assessore, erano presenti il direttore generale dell’azienda sanitaria 6 di Livorno, Monica Calamai, e il responsabile di zona Elba della Asl 6, Massimo Scelza.
La mattina era cominciata con un incontro tra l’assessore, la direzione della Asl 6 e la Conferenza dei sindaci. Nel corso della seduta aperta del consiglio, all’assessore Scaramuccia è stato consegnato un documento in cui i sindaci illustrano quelli che a loro avviso sono i problemi della sanità elbana. Molti dei quali dovuti proprio alla sua specificità di isola, e soprattutto di isola a vocazione turistica, con una popolazione che dai 31.600 abitanti dei mesi invernali tocca i 250.000 nel mese di agosto. Sono stati elencati problemi legati all’organizzazione del presidio ospedaliero di Portoferraio, all’efficienza della strumentazione, ai tempi di attesa, all’organizzazione del 118 e dell’emergenza-urgenza, alla difficoltà di reperire personale, alla necessità di maggiori risposte sul territorio e di una diversa organizzazione dei quattro distretti socio-sanitari presenti sull’is ola. Criticità, queste, elencate anche nell’intervento di un rappresentante del Comitato Elba Sanità, e riprese da molti degli interventi che si sono avvicendati nel corso della seduta.
Il documento si concludeva con una serie di richieste, rivolte alla direzione dell’azienda e all’assessore: dal miglioramento della telemedicina per assicurare prestazioni a distanza, alla formazione in loco di personale dipendente, dall’erogazione di incentivazioni al personale, al decentramento degli ambulatori
Il sindaco di Portoferraio, Roberto Perìa, ha proposto di trasformare l’Elba in un laboratorio, dove si sperimenti un progetto-pilota per costruire un nuovo modello di sanità insulare. «Il documento verrà letto e discusso – ha assicurato Monica Calamai – e servirà per la stesura di un progetto triennale per la sanità dell’Elba. Stiamo cercando di allocare correttamente le risorse, e riorganizzando in una logica di rete la sanità ospedaliera e quella territoriale. Non vogliamo mai perdere la centralità del cittadino». «L’incontro di oggi – ha promesso l’assessore Scaramuccia – è l’inizio di un cammino di consapevolezza e programmazione. Oggi ci avete prospettato le problematiche della sanità elbana e per noi è importante comprenderle. Prendiamo atto del documento della Conferenza dei sindaci,e risponderemo punto per punto. Mi piacerebbe però incontrarci di nuovo molto presto, per proseguire il discorso avviato oggi e condividere insieme quello che vogliamo sia il sistema sanitario dell’Elba nei prossimi anni. Il fabbisogno sanitario cresce sempre e le risorse sono sempre meno. Per vincere le sfide del futuro e garantire una sanità di qualità – ha aggiunto l’assessore -, dobbiamo fare una riflessione complessiva di lungo periodo. E’ importante uno sforzo comune di programmazione, anche creativo, nel ripensare il sistema sanitario dell’isola».
BULGARESI VUOLE PIU' SERVIZI DA IL tIRRENO 20.8.2010 |
MARCIANA. «C’è ancora molto da fare nel nostro versante ovest per la sanità, non abbiamo più ginecologo e fisioterapista». Lo afferma il sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi, che promette un consiglio comunale aperto sul tema, d’intesa con l’opposizione, e condivide l’azione del Comitato nato all’Elba. Il sindaco rivendica servizi sanitari simili al “continente” e dice basta a un’isola di serie B. E per il momento è riuscita a ottenere per tre giorni a settimana la guardia medica a Pomonte. |
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4.8.2010
da elbareport
Il Comitato Elba Sanità con alcuni suoi rappresentanti, Manola Balderi, Michele Rampini, Giovanni Talucci, era presente, in qualità di uditore, all’audizione della Commissione Sanità del Comune di Portoferraio del giorno 30 luglio, presente la Direttrice generale dell’Azienda usl 6 Dott.ssa Monica Calamai e il Direttore della Zona Elba Dott.Massimo Scelza. E’ stata la penultima tappa di un percorso conoscitivo, a cui anche il Comitato ha partecipato, programmato dal Consiglio e dell’Amministrazione Comunale di Portoferraio per avere a disposizione dati, esperienze, suggerimenti, piani aziendali, alla scopo di elaborare un progetto complessivo per la sanità elbana che potesse avere larga condivisione fra tutti gli attori del sistema sanitario locale da presentare e discutere all’ultimo incontro con l’Assessore regionale Dott.ssa Daniela Scaramuccia previsto per il 22 settembre. Possiamo dire e condividere che il motivo dominate che ha caratterizzato tutti gli interventi sia stata l’idea di dover coniugare la modernizzazione dell’ospedale dei Portoferraio che rimarrà sempre il principale distretto sanitario della nostra isola, con la riqualificazione e rafforzamento delle strutture territoriali. Per il Comitato, però, modernizzazione dovrà significare non solo collocare il nostro ospedale in un sistema di rete complessiva in tutto il territorio di competenza della Asl6, ma anche e soprattutto il miglioramento di tutte le prestazioni standard per patologie acute che fino ad ora sono state erogate dal nosocomio elbano, ottenibile con un numero idoneo di personale qualificato, con una ristrutturazione dei reparti che punti sulla qualità e non soltanto sulla mera quantità statistica delle prestazioni, con la drastica riduzione temporale delle liste di attesa per la diagnostica e facilitazioni tariffarie per i residenti che si devono spostare in strutture continentali, con un servizio di emergenza-urgenza adeguato sia nell’assistenza medica che nei tempi di erogazione proprio per la nostra condizione insulare, garantendo anche la continuità territoriale nei trasporti sanitari. La riqualificazione e rafforzamento delle strutture territoriali dovrà corrispondere non solo ad una manutenzione straordinaria delle strutture esistenti, ma anche ad un loro miglioramento funzionale dotandolo di competenze adeguate e, là dove è necessario per alcune esigenze emergenti, alla creazione di nuove. Dunque il cosi detto ospedale di comunità per i cronici, per la riabilitazione, per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, per la erogazione di cure palliative ed oncologiche, non dovrà essere solo un luogo geografico magari collocato presso l’ospedale, ma soprattutto una rete di interventi e servizi anche territoriali con strutture e mansioni dedicate. Vigileremo attentamente che, dove si siano evidenziati buoni propositi, questi si concretizzino realmente pur tenendo conto dei tempi tecnici necessari e saremo sempre presenti nel richiedere con forza gli interventi necessari nelle situazioni che presentano e presenteranno importanti criticità. Ovviamente tutto questo comporterà anche l’impiego di risorse economiche aggiuntive per cui non vorremmo che progetti di nuovi ospedali sul continente che sono altrettanto importanti per i territori interessati possano però drenare a nostro danno risorse che sono e purtroppo saranno sempre più limitate.
Quello chi ci preoccupa in modo altrettanto significativo è il perdurare del disinteresse degli altri Consigli e Amministrazioni comunali isolani sulle problematiche di cui abbiamo trattato sopra in maniera sintetica, lasciando solo alle rare riunioni della Conferenza dei Sindaci sulla Sanità e al Comune di Portoferraio le iniziative per cercare di adeguare il nostro sistema sanitario alle esigenze che ci competono. E’ una assenza del tutto ingiustificata soprattutto nei confronti dei propri cittadini e dei bisogni che esprimono, e forse una sottovalutazione del loro importante ruolo di ultimi responsabili della salute pubblica e di attori nel dover approntare tutti quei servizi che sono anche di loro competenza per migliorare i servizi sanitari territoriali. Questo nostro appello non vuole essere un accusa fine a se stessa, ma piuttosto una sollecitazione perché ciascun Comune operi in questo importate settore della vita pubblica non solo come partecipe ad una conferenza di Sindaci, ma anche singolarmente per disporre di conoscenze e contributi anche critici tali da poter essere sempre propositivo in un contesto di unità di intenti nel governo di tutta l’isola d’Elba e per non essere ancora una volta, per così dire, separati in casa.
da elbareport
Il Comitato Elba Sanità con questo scritto vuole affrontare ancora una volta la questione relativa all’assetto organizzativo dell’emergenza-urgenza sulla nostra Isola. E’ una problematica di “vitale” importanza nel senso stretto della parola. Infatti in alcuni casi può fare la differenza fra la vita e la morte di una persona. Attualmente i Punti di Emergenza Territoriale vengono garantiti nelle 24 ore a Portoferraio e nella stagione estiva nelle 12 ore a Marina di Campo e Porto Azzurro. Il versante occidentale, però, sembra essere sicuramente quello più critico sia per la sua conformazione orografica ed estensione territoriale che per la sua rete stradale. Le ambulanze delle Associazione di volontariato che assicurano il soccorso e il trasporto in quelle zone, soprattutto in estate, impiegano più dei fatidici 20 minuti ( già troppi!) per raggiungere il luogo da dove proviene la chiamata e trasportare il paziente alla piazzola destinata al rendez-vous con l’ ambulanza fornita di medico a bordo per le prime cure del caso. Il successivo trasporto al Pronto Soccorso dell’ospedale comporta altro lasso di tempo, così che qualsiasi intervento che necessiti di un soccorso medico immediato implica una durata tale che può fare la differenza fra la vita e la morte di una persona. Abbiamo già richiesto in altre occasioni che i Punti di Emergenza Territoriale previsti per la stagione estiva lo siano per tutto l’anno e nelle 24 ore, ritenendo che il semplice calcolo del numero degli interventi nell’arco dell’anno sia del tutto improprio per decidere se garantire o meno il servizio; sarebbe sufficiente un solo intervento finalizzato alla salvezza della vita di un nostro cittadino ospite o residente, per giustificarne l’esistenza. Per questo appoggiamo con forza la richiesta di Associazioni di volontariato poste in centri strategici del nostro versante occidentale come Marciana o Marciana Marina di avere la presenza di un medico sulle loro ambulanze. Qualora la difficoltà sia anche quella di reperire personale medico specializzato, disposto ad operare anche temporaneamente all’Elba, riteniamo sia necessario e doveroso assegnare loro sia incentivi economici, sia una logistica decorosa.
Ci opporremo sempre, quindi, a qualsiasi programmazione sanitaria che attribuisca alla vita umana una valutazione di carattere numerico in base alla quale decidere se approntare o meno un adeguato servizio di emergenza-urgenza.
10.7.2010
da elbareport
Il Comitato Elba Sanità con questo scritto vuole affrontare alcune delle problematiche riguardanti il servizio del 118. Prima di tutto approfittiamo di questa occasione per ringraziare tutte le Associazioni di Volontariato distribuite nei centri abitati delle nostra isola per l’impegno che spendono quotidianamente attraverso i loro volontari per assicurare a tutti i cittadini e a tutti i nostri ospiti un pronto e rapido intervento delle ambulanze, nonché i Medici di primo soccorso che spesso offrono la loro opera in condizioni logistiche disagiate o che assicurano la loro presenza con prestazioni volontarie, ma che purtroppo sono disponibili solo in periodi limitati dell’anno.
La prima difficoltà che si pone al servizio di primo intervento è quella relativa a problemi di comunicazione che alle volte si verificano tra la prima ambulanza che ha raccolto il paziente e l’ambulanza medica, se necessaria, più vicina al Pronto Soccorso dell’Ospedale, con cui effettuare il rendez-vous. La seconda difficoltà da evidenziare è quella che si verifica talvolta quando l’indicazione del luogo di destinazione da parte della centrale operativa di Livorno che riceve la prima chiamata poi trasmessa alla Pubblica Assistenza di turno, sia alquanto approssimativa per poca conoscenza dei luoghi o addirittura non corrisponda alla realtà, con la conseguenza di allertare centri di assistenza a volte più lontani o di ritardare ancora di più l’intervento nella ricerca affannosa dell’indirizzo giusto da parte dei soccorritori.
Per ovviare alla prima problematica si può suggerire di dotare le varie ambulanze di apparecchi VHS qualora si verifichi per i cellulari la così detta di mancanza di “campo”. Per la seconda difficoltà sarebbe necessario che, quanto meno nei mesi estivi, nel periodo di maggior traffico telefonico, sia attivata una centrale operativa anche all’Elba con operatori che conoscano bene il nostro territorio e che siano autorizzati a richiedere, salvaguardando sempre le ragioni della privacy, i numeri telefonici dei privati da segnalare ai soccorritori.
I su accennati rendez-vous fra le ambulanze, si effettuano, per evidenti motivi di sicurezza e praticità logistica, sempre negli stessi luoghi, le così dette “piazzole”; nella stagione invernale con persistenza di freddo, vento o pioggia il trasbordo del paziente diventa complicato nonché ulteriormente pericoloso per la sua già precaria integrità fisica. Chiediamo per questo che siano approntate in tali luoghi d’elezione delle strutture ad hoc così da rendere più facile l’ operazione di trasbordo e soprattutto per offrire maggiore protezione alla persona soccorsa.
Durante la stagione turistica si sono verificati dei casi in cui i soccorritori del 118 hanno dovuto superare dei notevoli ostacoli per raggiungere abitazioni o luoghi alquanto impervi che sarebbero stati più facilmente raggiungibili via mare; suggeriamo per questo che in alcune nostre zone particolari ed in alcuni periodi dell’anno possano essere approntati dei mezzi di soccorso marittimi anche con medico a bordo per ovviare a tali situazioni estreme, ma che purtroppo si sono già verificate.
Auspichiamo inoltre che tutte le Assistenze siano dotate di defibrillatori semi automatici, apparecchi che richiedono solo una semplice conoscenza della loro operatività, ma che sono fondamentali in tutti quei casi in cui la rapidità di intervento è essenziale per salvare la vita di una persona
I Punti di Emergenza Territoriali( i P.E.T.), deputati a svolgere operazioni di soccorso immediato, d’inverno sono presenti a Portoferraio solo durante le ore diurne; d’estate nel capoluogo elbano anche di notte, mentre a Porto Azzurro e Marina di Campo solo di giorno per poter coprire i due versanti occidentale e orientale
Riteniamo opportuno che la copertura di questi interventi debba essere assicurata nei due versanti durante tutto l’anno sia di giorno che di notte. Pare che tale insufficienza venga spesso giustificata con l’endemica mancanza di personale medico ed infermieristico specializzato. All’obiezione rispondiamo che il personale sarebbe disponibile se venisse incoraggiato da incentivi economici tali da poter affrontare serenamente il disagio di abitare in un territorio insulare e venissero approntate da chi ne è responsabile condizioni logistiche quantomeno dignitose.
Per queste nostre istanze sollecitiamo le Amministrazioni locali, la Direzione Asl 6 nei suoi diversi livelli, la Direzione del 118, la Regione Toscana perché si attivino per approntare responsabilmente tutte misure necessarie.
Ultima, ma sicuramente la più importante, è la questione relativa alla necessità di ottenere a beneficio di tutte le Assistenze il traghettamento dei loro mezzi per il trasporto urgente e non da parte di tutti i Vettori marittimi che effettuano il servizio nella tratta Portoferraio – Piombino . Questo non può essere lasciato all’occasionalità o alla disponibilità del Comandante del mezzo di turno. Ci viene segnalato, infatti, che il trasporto può essere negato dal Comandante dell’Unità navale adducendo motivi di sicurezza per mal levarsi da qualsiasi possibile responsabilità.
Non vogliamo di certo entrare nel merito di una decisione presa in ottemperanza ad una normativa del codice della navigazione che attribuisce a ciascun Comandante piena capacità decisionale, ma, essendo questa una questione che investe quasi tutte le piccole isole italiane, invitiamo tutti i politici che ci rappresentano a livello locale e nazionale, a sollecitare e a proporre un emendamento legislativo al codice della navigazione per cui, in presenza di necessità ed urgenza, ferma la garanzia dei minimi livelli di sicurezza ben codificati, il Comandante della nave debba comunque consentire il trasporto del veicolo sanitario.
1.7.2010
da elbareport
Il Comitato Elba Sanità continuando a svolgere il compito, datosi fin dall’inizio, di segnalare pubblicamente qualsiasi disfunzione del nostro servizio sanitario che, trascendendo dal caso singolo, indichi in modo significativo una più generale carenza sia nelle strutture che nelle prestazioni, di seguito descrive un caso occorso ad un residente nel comune di Marciana.
Il nostro cittadino il 25 maggio viene colpito da infarto miocardio acuto. E’immediatamente soccorso dalla locale Pubblica Assistenza; a metà percorso verso l’Ospedale di Portoferraio una altra ambulanza con medico a bordo presta le prime cure del caso. Al pronto soccorso del nosocomio elbano viene organizzato il trasporto a mezzo elisoccorso verso un centro specializzato del continente.
Il 3 giugno il nostro paziente viene dimesso con le necessarie prescrizioni terapeutiche e con l’indicazione di una successiva visita cardiologia presso lo stesso centro per il 6 luglio.
Per verificare l’effetto della terapia, è prescritto prima della visita anche un elettrocardiogramma con apparecchio Holter per monitorare nelle 24 ore la funzione cardiaca.
Per l’applicazione il Cup di Portoferraio gli assegna la data del 21 ottobre, o eventualmente a Piombino una data nel mese di settembre, sic!
Data l’urgenza il nostro cittadino si rivolge al pronto soccorso. Il personale infermieristico si presta immediatamente per cercare di risolvere il caso dicendogli di rivolgersi direttamente all’ambulatorio cardiologico. L’ambulatorio risponde che purtroppo in tutto l’ospedale esistono solo due apparecchi del genere e che prima della metà di luglio non sarebbe stato possibile applicargli la macchina.
Da questo episodio nascono spontanee tre considerazioni:
Essendo l’infarto miocardico per la sua frequenza una delle prime cause di mortalità, riteniamo che non sia possibile né prudente che spesso si debba trasferire l’infartuato in continente con il rischio di far trascorrere del tempo prezioso prima di intervenire adeguatamente. Crediamo perciò che l’Ospedale di Portoferraio debba essere dotato di un servizio o reparto cardiologico adeguato per risolvere almeno la maggior parte dei casi.
E’ inconcepibile che un ospedale sia fornito soltanto di due apparecchi Holter essendo questa macchina comunemente usata non solo per monitorare un cuore colpito da infarto, ma anche in tutte quelle circostanze in cui lo specialista vuole verificare in modo più capillare la funzionalità cardiaca.
In ultimo riteniamo che non sia giustificabile nel servizio sanitario affidarsi semplicemente alla buona volontà o alla gentilezza, pur importante, dei medici o degli infermieri per supplire a carenze strutturali o dei servizi a cui invece dovrebbero ovviare tutti quegli Organi pubblici deputati al governo della sanità.
Il Comitato Elba Sanità
23.6.2010 da tenews
MENO POSTI LETTO ALL'OSPEDALE, LA PROTESTA-PRESIDIO |
IL FIALS ORGANIZZA UNA MANIFESTAZIONE, PER CONTESTARE I TAGLI, E ANCHE GLI ALTRI SINDACATI: "L’IPOCRISIA DI CHI ACCETTA LE MANOVRE ASL” |
![]() Il sindacato autonomo chiede soprattutto ‘cosa produrrà la riduzione drastica dei posti letto nell’Ospedale di Portoferraio, prevista con la riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale, in termini di lavoro, occupazione e quantità/qualità dei servizi’. Il Fials, nel suo volantino, attacca anche gli altri sindacati che ‘contestano solo le scelte dei governi nazionali mentre a livello provinciale non condannano gli sprechi di risorse e a livello locale accettano le manovre della Asl contro i lavoratori’. |
da Manola riceviamo la segnalzione di un articolo apparso su Il Tirreno, eccolo
L'odissea di un malato Ci sono volute nove ore per il trasferimento a Pisa
5.2010
Come ha già dichiarato pubblicamente, il Comitato Elba Sanità si pone come scopo generale il sostanziale miglioramento del servizio sanitario all’Isola d’Elba. Per ottenerlo si propone in primo luogo tre obiettivi particolari : l’istituzione nell’ospedale di Portoferraio di un reparto di urgenza- emergenza soprattutto nel caso i cui non possa intervenire tempestivamente l’elisoccorso per maltempo o nelle ore notturne, dotare l’ospedale di una macchina per la risonanza magnetica o comunque aprire per i residenti percorsi preferenziali con riduzione notevole dei costi per la diagnostica e la terapia specialistica, esigere che l’attuale ristrutturazione dei reparti non danneggi la qualità delle prestazioni.
Per il Comitato è essenziale coinvolgere nella sua battaglia l’opinione pubblica; solo il consenso di tanti cittadini può darci la forza necessaria per raggiungere risultati concreti. Per questo il Comitato si propone anche di mettersi a disposizione come cassa di risonanza per tutte quelle difficoltà che purtroppo investono tante persone che hanno necessità di usufruire dei servizi sanitari, senza invadere ovviamente ruoli che sono propri di altre associazioni, enti, istituzioni, nella convinzione che ogni caso personale possa perfettamente connettersi con le problematiche generali che stiamo affrontando.
Ci è pervenuto un appello di una persona di una certa età che si deve sottoporre come unica cura possibile, dopo anni di altri inutili tentativi, alla innovativa e relativamente recente V.A.C. Teraphy, una metodica per la guarigione di ulcere complicate molto efficace, ma dal costo insostenibile per un privato, tanto più se pensionato e con un reddito limitato. Tale terapia non è riconosciuta per la provincia di Livorno, mentre lo è per l’ASL 10 di Firenze e per la provincia di Massa e Carrara.
Abbiamo riaffermato in un nostro recente intervento che una delle caratteristiche essenziali di un
buon servizio sanitario è quello della uniformità delle prestazioni tanto più nello stesso territorio regionale dove opera un unico governo della sanità. L’esempio su riportato è una palese dimostrazione che viceversa in alcuni casi in Toscana ciò non si verifica, tanto più nel nostro territorio insulare.
Ci appelliamo dunque a chi ha la responsabilità di una simile situazione di impegnarsi affinchè
consenta pari accesso alla V.A.C. Teraphy, non solo a quel cittadino toscano che lamenta tale inaccettabile lacuna, ma a tutti coloro che hanno indistintamente necessità di quell’intervento terapeutico divenuto ormai risolutivo e di estesa applicazione.
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UN CONSIGLIO SULLA SANITA' CON CHI LA CONOSCE da tenews |
di Nunzio MAROTTI (presidente del Consiglio comunale di Portoferraio) |
![]() L'importanza del tema e il rispetto dell'organo consiliare richiedono che l'iniziativa istituzionale sia adeguatamente preparata, sia per raggiungere gli scopi che si prefigge sia per evitare effetti non voluti (l'esperienza ci richiama i rischi di episodicità, elencazione di lamentele o di propositi, autoreferenzialità di politici o tecnici, inconcludenza). E' per questo che propongo di concordare un percorso che veda impegnati primariamente i membri della Commissione, la presidenza del Consiglio e il sindaco. Un percorso che preveda momenti di ascolto di quanti sono direttamente interessati e coinvolti. Oltre alla Conferenza dei sindaci (in particolare il suo presidente) e ai vertici provinciale e zonale dell'Asl, penserei ad un ascolto di realtà quali la Consulta del Sociale del nostro Comune, le associazioni di pubblica assistenza (se non presenti nella Consulta), il Tribunale dei diritti del malato (Cittadinanza attiva), le organizzazioni sindacali del settore, il neonato Comitato Elba Sanità. La commissione potrebbe anche individuare specifici momenti di incontro del personale sanitario e di singoli cittadini. Questo lavoro preparatorio – svolto certamente con desiderio di contribuire ad individuare punti di forza, criticità, soluzioni e prospettive nell'ottica di un'attiva collaborazione con le realtà istituzionali – potrà essere la base su cui costruire una seduta del Consiglio Comunale che veda affermato il ruolo dei consiglieri comunali, che sia aperto anche ad alcuni interventi di esterni e, mi auguro, partecipato dai cittadini. Certo di incontrare interesse per la proposta e in attesa di concordare le modalità di azione, porgo cordiali saluti. |
giovedì 27 maggio 2010
A VOI LA PAROLA
Foto 1: Nunzio Marotti, presidente Consiglio comunale |
