RASSEGNA STAMPA
La Repubblica
07-12-05, pagina 23 sezione POLITICA INTERNA
SEBASTIANO MESSINA
«Facciamo così: se ti eleggono presidente, io me ne vado in Francia, e ci rivediamo quando finisci il settennato». Non aveva l' aria di una che scherza, Carla Voltolina, quando lesse sul giornale che suo marito - Sandro Pertini - era tra i favoriti per il Quirinale. Era felice, certo, che il suo Sandro concludesse sul Colle la sua carriera politica, ma la domanda che sin dal primo momento cominciò a rimbalzarle nella testa riguardava lei, cioè i sette anni che avrebbe dovuto attraversare come moglie del Presidente.
Come «first lady». Pertini conobbe la risposta a quella domanda prima ancora di sapere che era stato eletto: «Io non verrò mai al Quirinale, Sandro». E così fu. Di Carla Voltolina maritata Pertini, per sette anni gli italiani non seppero pressoché nulla. Mai un' intervista, un' apparizione ufficiale, un discorso pubblico. Rifiutò persino la carica di presidentessa della Croce Rossa, per non essere chiamata «presidentessa». Spiegò: «Penso che sia giusto che la mia persona non venga confusa con quella del Presidente. Gli italiani hanno eletto Sandro, non me. Io non c' entro niente. Per questo vivo cercando addirittura di non far sapere che sono la moglie del presidente della Repubblica. Sono la dottoressa Voltolina, e basta». Neanche Pertini, si sa, dormì mai al Quirinale.
La sera, scendeva per via della Dataria (le prime volte a piedi, poi con la Maserati blindata) e saliva nel suo attichetto di piazza Fontana di Trevi, piccolissimo appartamento in affitto. Non sempre trovava Carla, che per aumentare ancora di più la distanza di sicurezza dal cerimoniale s' era intanto trovata un lavoro a Firenze e faceva la vita del pendolare. Cominciando a trovare divertente anche il suo rendersi invisibile: «A volte mi capita che qualcuno mi riconosca - raccontò una volta - ma io nego. Per esempio, l' altro giorno stavo facendo la fila per aspettare un taxi e dietro di me c' era una coppia. Ho sentito che lei diceva a lui: "Ma questa signora qui davanti non è la moglie del presidente?". Lui rispondeva: "No, figurati se sta qui a fare la fila".
La donna, però, che è sempre la più curiosa, si avvicinò e mi chiese: "Ma lei non è la signora Pertini?". Io risposi: "No, le assomiglio soltanto". E fui contenta quando lei disse: "Sì, è vero, a vederla da vicino lei è molto più giovane"». Nata a Torino nel 1921, figlia di un ufficiale dell' esercito, Carla sarebbe forse diventata una campionessa di nuoto (aveva già vinto alcuni trofei, con la squadra allievi della Juventus) se non fosse scoppiata la guerra. Diventò invece una staffetta partigiana, per le formazioni Matteotti: «Era bionda, bella, vistosa, molto poco clandestina» ricordavano i suoi compagni di allora. Una sera, il vicecomandante partigiano della piazza di Torino, Alfredo Fantino detto "Carlo", le chiese di partecipare a un incontro con un coraggioso socialista che era appena arrivato dalla Francia per entrare nel Comitato di Liberazione Nazionale.
Quell' uomo era Sandro Pertini. Non si sa se la scintilla scoccò sin dalla prima sera, fatto sta che due anni dopo ci fu il matrimonio. Lui aveva 48 anni, lei 23. Fu lei a prendere la decisione. «Io - spiegò più tardi Pertini - non volevo sposarla perché era troppo più giovane, e un fallimento matrimoniale sarebbe stato un dramma per me. Avrebbe incrinato la mia psiche per sempre. Carla è la mia unica fonte di serenità». L' ex staffetta partigiana diventò giornalista (si firmava Carla Barberis, col cognome della madre) per "Il Lavoro" di Genova, entrò nella redazione di "Noi donne", settimanale dell' Unione Donne Italiane, e condusse con la senatrice Lina Merlin una celebre inchiesta sulla prostituzione, ma cambiò lavoro quando il marito fu eletto presidente della Camera. Prese un' altra laurea, in scienze sociali, e si specializzò in psicologia. Così, quando Pertini salì al Quirinale, l' ex giornalista era diventata una volontaria nel reparto psichiatrico dell' ospedale Forlanini, servizio assistenza tossicomani.
Per sette anni, pretese di restare nell' ombra. Di lei è rimasta l' immagine commovente di una vedova che stringe al cuore l' urna con le ceneri del marito. A lui, al suo uomo, alla difesa della sua memoria, Carla Voltolina ha appassionatamente dedicato gli ultimi anni. Ricordandolo nelle commemorazioni ufficiali, ma anche bloccando una fiction televisiva giudicata troppo «macchiettistica», e varando a Firenze la "Fondazione Sandro Pertini" («Ci teneva tanto, per tenere vivo il ricordo della battaglia del marito per la legalità» ricorda Mario Almerighi, il presidente della fondazione). Due settimane fa era andata a Torino, per consegnare al Museo dell' Automobile la vecchia Cinquecento rossa (anno 1962, modello D, sportelli controvento) che è stata l' unica macchina dei coniugi Pertini. Nevicava, ma lei ci teneva tanto. E' tornata con una bronchite traditrice, che in due settimane se l' è portata via.
MARINA DI CAMPO- Carla Pertini nel 2004 all'inaugurazione del monumento ispirato ai valori espressi dalla vita di Sandro Pertini, posto nella piazza omonima, alla sinistra della dottoressa Voltolina, il sindaco di Campo nell'Elba Antonio Galli e Stefano Bramanti presidente del Circolo Pertini, a destra lo scultore autore del monumento Luca Landi e monsignor Luciano Polastri.
per le caratteristiche del monumento vedi
INSERIAMO ANCHE, NEL SUO RICORDO, QUANTO LA VOLTOLINA CI DISSE NEL 1996, QUANDO GESTIMMO UNA CERIMONIA A PORTOFERRAIO, PER I CENTO ANNI DALLA NASCITA DI PERTINI. IL TESTO CHE SEGUE E' ANCHE INSERITO NELLA PUBBLICAZIONE "PORTOFERRAIO, 1933, PROCESSO A SANDRO PERTINI" EDITORI RIUNITI U.P., IN VENDITA NELLA MAGGIORI LIBRERIE.
CARLA VOLTOLINA VUOL CONOSCERE L'ELBA (1996)
Ho contattato la moglie di Sandro Pertini che oggi vive a Roma ma anche a Firenze. E' giornalista e psicologa. Mi ha detto, con forza e slancio, di voler conoscere i luoghi elbani dove suo marito fu prigioniero, anche se non interverrà alla commemorazione dei 100 anni dalla nascita del Presidente perché non ama molto partecipare a cerimonie pubbliche.
. Intende la signora Carla Voltolina Pertini, fare un cammino utile a far conoscere tutte le verità sul Presidente.
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Il Comune di Campo nell'Elba conferì nel 2004 la cittadinanza onoraria a Carla Pertini e in tale occasione fu costituito, in seno al consiglio comunale straordinario, il Circolo culturale Sandro Pertini dell'Elba. (s.b)