GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO-LORENA

(1737-1801/1814-1860)

PUBBLICA ISTRUZIONE

 

Nel novembre del 1816,per volontà di Sua Altezza Imperiale e Reale ,Ferdinando III Asburgo-Lorena,nel Granducato di Toscana vengono emanate importantissime “Istruzioni” per il Regio Consultore.

Questa è una figura amministrativa granducale che può essere paragonata all’odierno ministro della pubblica istruzione.

Le “Istruzioni”portano la firma di N. Corsini e GB Nomi.

Sono da ritenersi importanti perché,come vedremo, pongono il merito alla base del criterio di valutazione nella pubblica istruzione ed inoltre con la figura del Regio Consultore avviano un sistema di sburocratizzazione e di efficienza nei rapporti tra centro e periferia per quanto riguarda l’amministrazione dell’istruzione pubblica. Chi ricopre questa carica espleta una attività che è consultata direttamente da Sua Altezza Imperiale e Reale.

 

Questo il titolo “Istruzioni per il regio Consultore e Soprintendente agli Studi del Granducato approvate da Sua Altezza Imperiale e Reale sotto dì 29 Novembre 1816”( Circolari e ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818.C64.Carta 62.ASCP)

 

Sono quindici articoli.

 

Il primo e il secondo articolo indicano quali sono le funzioni del Regio Consultore.

 

Art. I

Al Regio Consultore è affidata la Soprintendenza e la Vigilanza sulla pubblica Istruzione con la veduta di promuovere gli Studi,di tenere in osservazione i Regolamenti dell’Imperiale e Reali Università,dei Collegi e Pubbliche Scuole e di avere cura che non si introducano abusi e che i metodi d’insegnamento corrispondano all’oggetto dell’aumento e perfezionamento delle Scienze con utilità di quelli che vi si applicano

 

Art. II

Sono per loro natura esclusi dall’ispezione del Regio Consultore i semplici seminari Arcivescovili e Vescovili “

 

Le istruzioni dall’articolo terzo al settimo delineano i rapporti da intrattenersi tra il Regio Consultore e le scuole,gli istituti di pubblica istruzione.

 

Art. III

Restano ferme le attribuzioni dei Provveditori delle Università di Pisa e di Siena i quali continueranno ad esercitare le incombenze annesse al loro impiego

 

Art .IV

I detti Provveditori egualmente che i Rettori dei Collegi e i Deputati o Soprintendenti a qualunque Istituto di Pubblica Istruzione dirigeranno al Regio Consultore tutti gli affari che debbono essere sottoposti all’I. e R. Governo ed il Regio Consultore,dopo avervi apportato il conveniente esame gli rimetterà con le sue osservazioni e col suo parere all’I. e R. Segreteria di Stato,per mezzo della quale ne sarà reso conto a S.A.I. e R.

 

Art. V

Il Regio Consultore avrà facoltà di domandare ai suddetti Provveditori ,Rettori ecc tutte quelle notizie,schiarimenti ed informazioni che crederà opportune nei rispettivi casi,dovendo essi corrispondere col medesimo per tutto ciò che interessa il loro Uffizio in materia d’istruzione

 

Art. VI

Corrisponderà ugualmente l’istesso Consultore con i Capi di Dipartimento ,Governatori e Giusdicenti in quanto occorra per lo sfogo degli affari di sua competenza

Art .VII

Qualunque dubbio insorgesse sulla interpretazione o sull’applicazione dei Regolamenti ed Ordini vigilanti,e qualunque modificazione o altro provvedimento si credesse espediente,ne dovrà essere fatta comunicazione al Regio Consultore il quale avvertirà di dirigere le sue Istruzioni nel modo più uniforme e il più analogo allo spirito dei Regolamenti predetti partecipando tutti quegli affari in cui non si tratti di semplice esecuzione degli Ordini ,ma che possano richiamare a qualche nuova e diversa disposizione.” (Circolari ed ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818. Idem come sopra)

 

Questo ultimo articolo rivela che il legislatore ha a cuore che su tutto il territorio del Granducato vengano applicati i Regolamenti “nel modo più uniforme e il più analogo allo spirito” degli stessi.

Tale affermazione lascia spazio a poter credere e pensare che vi era caos nella pubblica istruzione a questo riguardo. Affermare che il Regio Consultore “avvertirà di dirigere le sue istruzioni nel modo più uniforme e il più analogo allo spirito “ dei Regolamenti, significa che ciò non accadeva e cioè che l’applicazione dei Regolamenti nella pubblica amministrazione avveniva in modo difforme allo spirito degli stessi e diseguale sul territorio del Granducato.

Ecco perciò l’azione del legislatore che tende ad un Granducato di Toscana efficiente , meno burocratico , meno clientelare e con meno favoritismi nella pubblica istruzione.

 

 

Marcello Camici

 

ASCP.Archivio storico comune Portoferraio

 

L’azione del legislatore del Granducato di Toscana con l’articolo VIII delle “Istruzioni per il Regio Consultore e Soprintendente agli Studi del Granducato approvate da Sua Altezza Imperiale e Reale sotto dì 29 novembre 1816” individua nella persona del Regio Consultore e non in altri il responsabile della istruzione pubblica poiché stabilisce non solo che è l’unico a cui saranno trasmessi risoluzioni e ordini sovrani riguardanti gli “stabilimenti d’Istruzione da parte dell’I. e R. Segreteria di Stato” ma anche che è l’unico “al quale incomberà darne partecipazione a chiunque spetti,facendosi quando occorra,render conto della esatta e regolare esecuzione”.

E’ un articolo di legge importante in quanto sburocratizza e rende efficiente l’azione amministrativa granducale nel campo della pubblica istruzione.

Questo il testo:

 

Art. VIII

Tutte le risoluzioni ed ordini sovrani riguardanti gli stabilimenti d’Istruzione saranno dall’I. e R. Segreteria di Stato trasmessi direttamente al Regio Consultore ,al quale incomberà darne partecipazione a chiunque spetti,facendosi,quando occorre,rendere conto dell’esatta e regolare esecuzione” (Circolari ed ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818. C64.Carta 62.ASCP )

 

Gli articoli che vanno dal IX al XII delineano i rapporti che debbono esservi tra il Regio Consultore e le università di Pisa e Siena.

L’articolo IX è interessante a leggersi perché pone il merito quale criterio di valutazione del corpo docente delle due università dovendo il Regio Consultore far conoscere “qual sia il merito e lo zelo dei Professori” nell’insegnamento ed assicurarsi “dei meriti e dei requisiti dei candidati proposti per il rimpiazzo “ di qualche cattedra vacante.

Per il corpo discente,gli studenti,si pone come criterio di valutazione la loro condotta e il loro studio e il merito,dovendo il Regio Consultore far conoscere quale sia “la condotta e lo studio dei giovani…qual sia il merito e lo studio dei giovani”.

 

Art. IX

Il Regio Consultore si occuperà specialmente dei Ruoli annuali che gli verranno rimessi dai Provveditori delle predette università di Pisa e di Siena,ed esporrà sui medesimi le sue osservazioni,facendo conoscere,se, e come fioriscano questi stabilimenti;E nel caso di vacanza di qualche Cattedra,si assicurerà dei meriti e dei requisiti dei Candidati proposti per il rimpiazzo,onde le cattedre siano coperte da soggetti di alta reputazione,e capaci di essere utili alla gioventù con il loro insegnamento e di decoro alle Università col loro Nome” (Idem come sopra)

 

L’articolo X rivela chiaramente a chi il Regio Consultore dovrà far conoscere “mensualmente” merito e zelo dei professori,condotta e studio dei giovani,e ciò direttamente al Capo dello Stato,che Sua Altezza Imperiale e Reale ”poiché sta sommamente a cuore di S.A.I. e R. il conoscere tempo per tempo lo stato di dette Università”: viene così a chiarirsi perché il nome Regio Consultore.

 

Art.X

E poiché sta sommamente a cuore di S.A.I. e R. il conoscere tempo per tempo lo stato di dette Università,al quale effetto non basta il rapporto annuale,così resta incaricato il Regio Consultore di rendere conto mensualmente distinto rapporto di tutte le cose che nel corso del mese possono essere accadute nelle indicate Università,meritevoli di qualche attenzione (idem come sopra)

 

 

 

Gli articoli XI e XII delineano in dettaglio come tutto quanto sopra espresso possa accadere in quanto puntualizzano modi,tempi,soggetti con i quali il Regio Consultore deve procedere

 

Art. XI

All’effetto poi che lo stesso regio Consultore sia posto in grado di adempiere a tale incombenza ,il Cancelliere dell’Università di Pisa e quello dell’Università di Siena ,dovranno rimettergli ogni quindici giorni un rapporto relativo alle cose e alle persone addette all’Università ed i Provveditori delle Università medesime avranno il carico di trasmettere al Regio Consultore uguale rapporto per ciascun mese dell’anno scolastico con quelle più estese osservazioni ,cui daranno luogo le notizie,che gli stessi Provveditori potranno accogliere dal Cancelliere, ed altri inservienti dell’Università

 

Art. XII

Il metodo poi della redazione di tali rapporti e gli oggetti che principalmente devonsi prendere di mira,verranno indicati dallo stesso Regio Consultore,cui è riservato di prescrivere quella norma,che secondo le circostanze sia più confacente ad ottenere l’intento desiderato” (Idem come sopra) 

 

Nelle “istruzioni per il Regio Consultore e Soprintendente agli Studi del Granducato approvate da Sua Altezza Imperiale e Reale sotto dì 29 novembre 1816” gli articoli numero XIII e XIV stabiliscono come e cosa,attraverso un “prospetto dettagliato dello stato delle rispettive scuole….tutti i Rettori di Collegi e i Deputati o Soprintendenti delle Scuole pubbliche” debbono relazionare col Regio Consultore.

 

Art. XIII

Tutti i Rettori e i Deputati o Soprintendenti alle Scuole Pubbliche o altro qualunque Stabilimento d’Istruzione,ove s’insegnino le Belle Lettere o Le Scienze,saranno tenuti di trasmettere dentro il prossimo mese di Gennaio 1817 al Regio Consultore un Prospetto dettagliato dello stato delle rispettive Scuole,da cui resulti com’esse siano montate,in qual modo dirette,qual sia il metodo d’istruzione,fino a qual punto progrediscano ,qual ne sia l’Istituzione e quale l’utilità dirimpetto al numero dei giovani,che vi concorrono,qual sia il numero e le funzioni dei Professori e Maestri e quali i libri che usano nell’insegnamento (Circolari e Ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1818. C64.Carta 62.ASCP)

 

Art .XIV

E così pure i medesimi Rettori,Deputati ec. dovranno ogni anno entro il mese di ottobre far pervenire al Regio Consultore un rapporto sullo stato dei rispettivi Collegi e Scuole e sopra quanto di rimarchevole sia nel decorso anno scolastico accaduto tanto rispetto ai Professori che gli Studenti” (Idem come sopra)

 

Questo” prospetto dettagliato delle rispettive scuole” che il legislatore vuole sia annualmente redatto da ogni qualsiasi stabilimento,scuola di pubblica istruzione,è davvero dettagliato dovendosi far conoscere al Regio Consultore “in qual modo dirette,qual sia il metodo d’istruzione,fino a qual punto progrediscano,quale ne sia l’istituzione e quale l’attività dirimpetto al numero dei giovani,che vi concorrono,qual sia il numero e le funzioni dei Professori e Maestri e quali i libri che usano nell’insegnamento”.

Anche a Portoferraio,nel dicembre 1817, si provvederà ad esaudire le “sovrane istruzioni” con l’emanazione di un “regolamento per le pubbliche scuole” di cui ho già parlato .

Questo tipo di conoscenza che il Regio Consultore acquisisce verrà poi trasferita direttamente alla Segreteria di Stato ,a Firenze, e, tramite questa, a Sua Altezza Imperiale e Reale,il quale sarà perciò immediatamente messo a conoscenza sulla situazione della pubblica istruzione in tutto il granducato di cui egli è a capo.

E’ dunque sorprendente come il Capo dello Stato,S.A.I. e R. , voglia essere messo direttamente a conoscenza”tempo per tempo”.

Il capo dello stato è Ferdinando III Asburgo-Lorena e su lui abbiamo appreso , a riguardo delle università di Pisa e di Siena,dall’art .X delle presenti istruzioni di cui stiamo trattando che “stà sommamente a cuore di S.A.I e R. il conoscere tempo per tempo lo stato di dette Università”.

Appare evidente che è volontà del legislatore usare tale conoscenza non solo per controllare quantità e qualità della istruzione pubblica universitaria ma anche per procedere ad una pianificazione annuale degli studi nella pubblica istruzione del granducato.

Ed infatti di ciò si prende in considerazione nell’articolo XV ,l’ultimo,dove il legislatore indica i còmpiti del Regio Consultore verso l’Imperiale e Regia Segreteria di Stato: redigere “il prospetto generale degli Studi esteso a tutto il Gran-Ducato … per farsi presente a S.A.I. e R.”

 

Art XV

Finalmente il Regio Consultore sul risultato dei sopraindicati rapporti e relazioni formerà annualmente il Prospetto Generale degli Studi esteso a tutto il Gran-Ducato,correlandolo delle riflessioni ed avvertenze analoghe alla soggetta materia , e questo Prospetto lo accompagnerà dentro il mese di Dicembre di ciascun’anno all’ I. e R. Segreteria di Stato per farsi presente a S.A.I. e R.” (Idem come sopra)

 

Le conclusioni che si possono trarre dalla lettura di queste “Istruzioni per il Regio Consultore e Soprintendente agli Studi del Granducato approvate da Sua Altezza Imperiale e Reale sotto dì 29 Novembre 1816”sono che esce fuori una Pubblica Istruzione Granducale la quale facendo perno sulla figura del Regio Consultore snellisce e sburocratizza il rapporto tra il governo(costituito dal capo dello stato che è Sua Altezza Imperiale e Reale con la Segreteria di Stato) e gli organi periferici della istruzione pubblica.

Divenendo il Regio Consultore punto di snodo tra centro e periferia,esso assume su di sé tutta la responsabilità dell’efficienza dell’amministrazione scolastica granducale perché”dovrà avvertire di dirigere le sue Istruzioni nel modo il più uniforme ed il più analogo allo spirito dei Regolamenti” e perché non esiste altro che lui come intermediario della corrispondenza,del rapporto tra Governo e ogni luogo,istituto,”stabilimento” di istruzione pubblica.

In parole povere,se qualcosa non funziona o funziona, è sempre facilmente individuabile il responsabile.

Credo che il Granducato di Toscana con queste “Istruzioni per il Regio Consultore” si ponga in primissimo piano a livello europeo per quanto riguarda la pubblica istruzione nei primi anni dell’ottocento,in quanto si pone molta attenzione alla qualità dell’insegnamento.

Su questo interessante argomento per chi volesse saperne di più sulla organizzazione della istruzione pubblica nel Granducato di Toscana, indico di consultare “Descrizione geografica della Toscana compilata dall’Ab. A. Ferrari” (Firenze.Tipografia all’Insegna di Clio. 1838).

 

 

 

Marcello Camici

 

ASCP. Archivio storico comune Portoferraio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marcello Camici

 

ASCP.Archivio storico comune Portoferraio

 

 

 

 

CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI dell’isola d’Elba Presidente onoraria Diomira Pertini

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