Apriamo uno spazio particolare, e lo facciamo iniziando con un documento di una ex bambina, Eleonora Marra, che ricorda suo nonno, il compianto Dottor Dino Vadi il quale un anno fa, il 29 ottobre 2014, ha lasciato questa vita. È uscito di scena a 93 anni, in silenzio, sebbene sia stato protagonista di una vita di indubbio valore, come vedremo da certi elementi che proveremo a inserire in questo documento.
IL SINDACO E MEDICO DR. DINO VADI
Il medico, discendente da una stirpe secolare di Marciana(*), era stato sindaco dal 1956 al 1960 nel paese collinare posto alle pendici del monte Capanne.
Ecco qua come lo aveva ricordato Eleonora
Ricordo del Dott.Vadi
Era uno di compagnia, mio nonno. Soprattutto quando sedeva,
la tavola mezza sparecchiata, con un bicchiere del suo vino tra
le mani. Allora raccontava – con me piccina in braccio o più
spesso seduta accanto a lui – storie lontane e quasi
dimenticate sulla nostra famiglia, sul suo lavoro di medico,
sulla guerra e sul mare. Storie malinconiche o buffe, secondo
l’umore del momento. Alcune probabilmente inventate o
ingigantite ad arte, altre sicuramente vere.
Attraverso i suoi racconti lo vedevo studente a Pisa, negli anni
precedenti la guerra, impegnato nelle attività del movimento
goliardico pisano più che nello studio della medicina. Qualche
anno più tardi era nei Balcani, suo malgrado soldato, costretto
a barattare un pasto caldo in cambio di assistenza medica. E
finalmente a casa, all’Elba… me lo immaginavo scorrazzare in
lungo e in largo, per terra e per mare, con la sua cricca
d’inseparabili amici (Toscano e quelli del bar di Silvano), a
organizzare zingarate e scherzi feroci ai danni di qualche
ingenuo malcapitato.
Gli piaceva la buona cucina, a mio nonno. È vero che si
adattava a mangiare di tutto (aveva uno stomaco di ferro), ma
potendo scegliere faceva a modo suo. Si divertiva a fare lo chef
e come cuoco era imbattibile, specie se si trattava di pesce –
darei dieci anni di vita per mangiare ancora un cacciucco come
il suo! Però delegava volentieri l’onere di cucinare ad altri. La
tradizione delle gite enogastronomiche nella nostra famiglia si
deve a lui.
Una volta l’anno si recava con gli amici a Firenze, a vedere non
so che partita. Al termine della quale se ne andavano tutti da
Sabatini (all’epoca il miglior ristorante della città) e ordinavano
l’intero menù. Puntualmente lo chef sgattaiolava dalla cucina
tra il meravigliato e il divertito e si sedeva al tavolo con loro.
Fare il dottore gli piaceva – mi raccontava sempre storie di
diagnostica – ma fare il pescatore di più. Appena poteva era in
mare, a volte solo a volte in compagnia. Di solito con Bruno e
Uccio, ma accettava anche neofiti (tra cui l’allora fidanzato di
mia madre, nonché mio padre), che si divertiva a sconcertare
con estenuanti giornate di pesca. Alcuni – si narra – non si
sono ancora ripresi.
Come ogni pescatore che si rispetti, aveva le sue storie: quella
dello squalo bianco incontrato con Uccio su una barchetta di
pochi metri (leggenda?) e quella della libecciata in cui lo
avevano dato tutti per morto (vera). E i suoi segreti: i punti
dove pescare le aragoste, l’esatta posizione delle secche più
pescose e chissà che altro!
Tutto questo muore con lui.
Ciao Nonno.
Eleonora
Passiamo ora inserire un documento di valore, fornito da Nicola Marra, marito di Daniela, la figlia di Dino Vadi. Si tratta della relazione di fine mandato politico del 1960, quando il medico-sindaco chiuse la sua esperienza di amministratore pubblico. Risulta evidente la sua grande passione, il suo impegno di uomo di scienza che ha cercato di curare ogni dettaglio, in quegli anni in cui ha fatto il bene del paese e del territorio. Evidenti gli ottimi risultati ottenuti con l'impegno del suo consiglio comunale e significativo il fatto che ad un certo punto evidenzia che avrebbero potuto fare di più se tutti avessero condiviso gli obiettivi. Grande ideale puntare sull'unità di intenti per il bene pubblico, al di là delle divisioni politiche. Ideali non certo possibili da ritrovare ai tempi d'oggi.
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marra Relazione-fine-mandato-DINO
(*)la storia dei VADI elbani
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segue un articolo pubblicato da IL TIRRENO, nella ricorrenza di un anno dalla morte del medico-sindaco
mi permetto però di inserire il testo completo, la redazione, lottando come sempre con i vari spazi a disposizione per comporre la pagina, come avviene in ogni giornale, aveva dovuto tagliare leggermente l'articolo.
“Avremmo potuto fare di più se fossimo stati tutti uniti
nell'affrontare gli ostacoli della nostra strada
amministrativa”. Una frase del dr.Dino Vadi, sindaco
nel lontano 1960, che fa capire la ricerca di un impegno
unitario per riuscire a servire la comunità al meglio,
detta alla chiusura del mandato, iniziato nel '56, con
risultati importanti per il Comune di Marciana. Ad un anno
dalla sua morte c'è da ricordare un uomo esemplare,
appartenente ad un passato fatto anche di
uomini di livello per qualità, impegno e umanità. E i
Vadi hanno segnato la storia del luogo tra cui Giuseppe,
pure lui sindaco nell'800, nonché eroe di Curtatone e
Montanara. Vadi si è spento un anno fa il 29 ottobre,
all'età di 93 anni, lasciando la figlia Daniela, suo
marito Nicola Marra e l'unica nipote Eleonora, che
scrisse rivelando il personaggio : “Un uomo di compagnia
mio nonno medico, bravo chef. Faceva un cacciucco
eccezionale, non a caso la sua passione era andare a
pescare, insieme a Bruno e Uccio e da piccola mi
raccontava belle storie”. Tante le opere fatte
realizzare dal Vadi, che aveva iniziato a fare il medico
condotto nel 1951; nel suo mandato politico, grazie
anche alla Cassa per il Mezzogiorno, fu possibile
estendere l'illuminazione elettrica e quella telefonica
a tutto il territorio, completare la strada per Marina
di Campo e fece creare quella che porta al Santuario
della Madonna del Monte; poi acquedotti, fognature,
ottenne 49 milioni di lire per le scuole e molto altro.