VIRGINIA CAMPIDOGLIO ECCOLA IN ALTRA MISSIONE UMANITARIA....
COME NEL CASO DEL CONGO, DEL SENEGAL, MADAGASCAR... LA DOTTORESA IN SCIENZE DELLA COMUNCAZIONE CI DONA LE CRONACHE DI ALUNI MOMENTI DELLA SUA MISSIONE---POI SPERIAMO ARRIVINO ANCHE DELLE IMMAGINI...GRAZIE VIRGINIA
Il viaggio in Ruanda è capitato per caso, conoscendo Enrica e Alessandro dell’associazione Milena. Dopo la morte della mamma di Enrica, a cui è intitolata l’associazione, la coppia decise nel 2008 di fare per la prima volta questo viaggio in cui conobbe l’Association Veuves et Orphelins di Masoro. Da allora, ogni anno, il loro viaggio si divide tra Ruanda e Uganda con progetti pianificati l’anno prima e conclusi nell’ambito del viaggio. Raccolgono fondi attraverso mercatini come “Svuota la cantina”, “svuota la soffitta” o il loro mercato presso la tecnostruttura di Seccheto, raccolgono materiale attraverso donazioni e tutto ciò che viene raccolto lo distribuiscono personalmente in loco.
Questa esperienza, con due persone estremamente solari che in poco tempo sono diventate amiche oltre che compagni di viaggio, mi ha regalato un ritrovato sorriso e ancora tanta fede nel volontariato che di nuovo si trova a fare la differenza nel mondo della cooperazione internazionale.
Sito web http://associazionemilena.vpsite.it
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Ruanda
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Il Ruanda è uno Stato dell'Africa orientale. Confina a ovest con la Repubblica Democratica del Congo, a nord con l'Uganda, a est con la Tanzania e a sud con il Burundi. Il Ruanda non ha sbocchi sul mare. Wikipedia
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Valuta: Franco ruandese
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Lingue ufficiali: Lingua francese, Lingua inglese, Lingua kinyarwanda
DIARIO 1 RUANDA GENNAIO 2014
Accolti da un una tiepida brezza e uno splendido profumo, abbiamo calpestato per la prima volta la terra dei gorilla: il Ruanda.
Siamo arrivati a Kigali, capitale dello stato, con un aerobus diretto a Nairobi;ad aspettarci all'aeroporto c'era Costance, fondatrice dell'Association des veuves et orphelins di Masoro, che insieme a padre Etiènne ci hanno portato alla diocesi di Rutongo, nel distretto di Rulindo.
La città di notte è stata una piacevole ospite con un movimento continuo ma ordinato di persone e le sue bellissime strutture che hanno conservato il profumo d'Africa ma dall'aspetto ricordano città asiatiche.
L'accoglienza nella diocesi è stata eccezionale e anche il nostro primo approccio con la cucina locale è stato molto piacevole.
Il primo giorno in Ruanda è iniziato con la visita all'ospedale di Masoro, dove ci hanno mostrato il reparto maternità, di ultima costruzione; abbiamo visitato anche la struttura creata da Constance che ospita bambini e donne che lavorano le foglie di banano costruendo oggetti di gran pregio, dalle borse, fino ai lampadari. Di fronte alla struttura dell'Association si trova un altro stabile in cui vengono venduti gli oggetti creati, c'è una biblioteca con libri in ben 4 lingue, uno studio per coloro che vogliono curarsi attraverso la medicina tradizionale e un istituto di microcredito che è a tutti gli effetti una banca.
Nel pomeriggio siamo andati a Kigali, che finalmente ci ha svelato tutto il suo splendore sotto la luce del sole. La città è ben organizzata, pulitissima ed efficiente nella gestione del traffico. Lo scopo della nostra gita a Kigali era però l'acquisto di un generato di corrente per il nuovo reparto di maternità, così abbiamo tralasciato la visita dei luoghi che hanno fatto la storia del Ruanda e ci siamo inoltrati nel quartiere in cui vendono questo tipo di attrezzature. Dopo varie contrattazioni siamo riusciti a trovare un generatore capace di soddisfare le esigenze energetiche di tutta la struttura ospedaliera e con grande entusiasmo lo abbiamo recapitato in serata.
L'associazione con cui sono partita si chiama Associazione Milena, dal nome della mamma di Enrica che insieme a suo marito Alessandro l'hanno fondata ben 7 anni fa e da allora portano avanti progetti a breve termine in Ruanda e in Uganda.
I progetti da realizzare con questo viaggio sono la donazione del generatore, avvenuta oggi, e il più impegnativo e più lungo, l'acquisto ed il montaggio dei tetti per le famiglie di Masoro la cui casa è danneggiata.
Enrica ripete spesso che i loro sono piccoli progetti ma hanno fatto davvero molto in questi anni e lo si legge negli occhi di chi ci ha accolti e che ci ospita come se ci conoscesse da sempre.
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DIARIO 2 RUANDA
Oggi, dopo una buonissima colazione, siamo partiti per vedere i tetti su cui intervenire. Infatti, uno dei progetti di questo anno dell'Associazione Milena, riguarda la costruzione o il rifacimento parziale di tetti per le case di persone in difficoltà.
Questa mattina abbiamo visitato la casa di Victoria, una delle poche in muratura, che ha subito gravi danni a causa della pioggia e riporta crepe profonde sia all'interno che all'esterno. Il tetto ha le lamiere bucate e i travi di conseguenza sono marciti per la costante esposizioni alle intemperie. Rispetto alla situazione generale, Victoria sta bene perché ha una mucca e la cucina staccata dalla casa, inoltre in casa ha numerosi letti e altre cose che non si trovano nelle case di tutti.
Verso metà mattinata siamo tornati alla diocesi perché padre Etiènne doveva celebrare un matrimonio, così ne abbiamo approfittato per andare a vedere l'orfanotrofio gestito da Constance e creato da “Insieme per la pace”.
I bambini che vivono qui sono circa 15 e la realtà appare molto positiva; i più grandi hanno tra i 17 e i 20 ma ce ne sono anche di più piccoli. L'atmosfera è davvero familiare e i ragazzi vivono costantemente insieme, sono molto gioiosi e questo scalda il cuore sopratutto se si pensa alle difficoltà che ognuno di loro ha vissuto prima di incontrare Constance.
Siamo stati un'oretta con i ragazzi, Alessandro ed Enrica hanno distribuito loro un po' di abbigliamento e dei giochi con i quali abbiamo trascorso un po' di tempo.
Subito dopo pranzo ha iniziato a piovere quindi ci siamo rifugiati in casa mentre aspettavamo il ritorno di padre Etiènne; il pomeriggio poi è stato dedicato completamente alla visita di un'altra casa che si trova in un villaggio diverso. Qui la situazione è più complessa perché la casa è da buttare giù e ricostruire ma per fortuna la famiglia in questione ha ricevuto già un aiuto consistente da parte di un coro di ragazze della diocesi di Rulindo che hanno trovato i mattoni per il pavimento e si occuperanno della costruzione vera e propria delle mura. L'associazione Milena si occuperà del tetto, delle porte e delle finestre, che lunedì mattina andremo a comprare a Kigali per portarle, nella speranza di vedere almeno l'inizio dei lavori, prima della nostra partenza.
Sulla prima casa ci sono delle perplessità e in generale pare che gli interventi da fare saranno meno in termini quantitativi ma di grande importanza dato che sono tutte situazioni limite. La cosa estremamente positiva è l'accoglienza che riceviamo ovunque e anche nei villaggi, dove le case sono perlopiù fatte di fango e paglia, la pulizia è incredibile, cosa che fin'ora non ho riscontrato in nessuno dei Paesi dell'Africa Sub sahariana visitati e sinceramente neanche in Italia.
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DIARIO 3 RUANDA
Siamo a lunedì e dopo una bellissima domenica, siamo tornati a lavoro.
Ieri non abbiamo potuto fare molto perché, essendo un paese cattolico, la domenica è tutto chiuso. La mattina siamo andati alla messa delle 10:00 che è durata 2 ore e un quarto perché, come dice padre Vittorio, altrimenti non sono soddisfatti. A fine messa padre Etiènne, a capo della diocesi di Rulindo e nostro ospite, ci ha presentati e ha voluto che parlassimo sull'altare così ho brevemente presentato l'associazione Milena in inglese e poi lui ha tradotto in Kini Rwanda: è stato molto emozionante.
Le persone del villaggio sono molto riconoscenti ad Enrica e Alessandro e sono disponibili ad aiutarci o accompagnarci ovunque.
Il pomeriggio siamo andati al villaggio di Kababa a piedi e abbiamo fatto una bella camminata di 3 ore. Il villaggio si articola tutto intorno ad una strada mentre le case spuntano tra il verde che si scontra con il rosso delle strade sterrate.
Al ritorno siamo andati alla Boulangerie dell'Association veuves et orphelins a comprare dei dolci per fare merenda con gli orfani con i quali abbiamo trascorso ancora un'ora, giocando a memory. Il lavoro fatto da Constance con “insieme per la pace” è fantastico ed è veramente importante che esistano laboratori artigianali e negozi che vendano gli svariati prodotti che creano.
Così la domenica si è conclusa lasciando spazio ad un lunedì intenso, in cui siamo stati quasi tutta la giornata a Kigali per comprare le coperte per l'orfanotrofio, le lamiere e tutto il necessario per il tetto di Victoria e tetto, porte e finestre per la casa che ricostruiranno nel villaggio qui sotto.
Abbiamo portato subito il tetto a Victoria perché da lei i lavori sono già iniziati perciò serve tutto ora mentre le altre cose sonno qui fuori, nel cortile della diocesi, in attesa che l'altra casa sia pronta per installare il tetto.
Stamani abbiamo anche pagato la retta scolastica a Faustine, una delle ragazze del coro che ricostruiranno la casa nel villaggio qui sotto, perché ieri le avevamo dato quaderni e penne donati all'associazione Milena in quanto avevamo capito che non andava più a scuola perché le mancava il materiale mentre la sera padre Etiènne ci ha detto che non hanno soldi neanche per pagare la retta annuale che è 20 000 rwf che corrispondo quasi ad una mensilità di stipendio. La scuola è uno dei grandi punti di divario tra il nord e il sud del mondo e vedere una ragazza di 17 anni commuoversi perché le è stato detto che potrà tornare a studiare, è un duro colpo al cuore, oltre che un bacio d'amarezza nei confronti di chi dà sempre più cose per scontato.