Bebe, quando lo sport ha ancora tanto da insegnare
(registriamo migliaia di visitatori per questa storia importante e recentemente anche un bel servizio su Italia 1, con la trasmissione "Invincibili", ha trattato della vicenda incredibile e bella di Bebe, quindi inseriamo altre notizie sotto il primo articolo)scrivete il vostro messaggio per Bebe--lo pubblicheremo qui
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ECCO UN BEL CONTRIBUTO DI CARMINE DONNOLA POETA, CHE DEDICA A BEBE UNA POESIA CHE COLPISCE
LA NUMERO UNO
Dalla piuma remigante
Quella che serve per volare
Esce un po' di sangue
La fatina ha perso le ali
Senza... chissà come farà
Il cammino
Prende e dà
Bebe ce la fa
Alla scherma è una stella
Il dolore prende di petto
Alla fonte della vita
Beve l'acqua del destino
Per la dolcezza che ha
Una montagna d'amore
Il Signore le dona
Fuocherelli danzanti
Le girano attorno
Ardono l'incubo
Che vive di giorno
Con animo diverso
Impara a guardare
Le cose più belle
Dalla roccia attinge
Energia e forza
Dalla gioia la gloria
Dalle tre esse
Il suo grande sogno
Una goccia d'acqua
Ravviva l'anima
Bebe
Il tuo coraggio
E' pieno di lode
Bebe
La tua storia
Rafforza il mondo
Il cammino
Prende e dà
Bebe ce la fa
Carmine Donnola
ED ORA ALTRE DUE POESIE
PICCOLO CARRARMATO BIONDO
La luce del giorno
Ti brilla negli occhi
Il sole ti illumina il volto
Splende l'amore
Che ti gira attorno
Angelo biondo
Il tuo sorriso
Incanta il mondo
Dai forza a chi
Ne ha bisogno
Sei il nostro
Grande orgoglio
Grafica ….scherma
Arrigoni Pistoius...Berry
Bebe Vivace e solare
Ammiro la strada
Che porti avanti
Sei
Come un diamante
Nella montagna
Tosta e brillante
Coraggiosa e leale
Come la Vezzali
Difendi l'anima
Il talento che hai
Sono esempi per gli altri
Punta sempre
Sulla grande forza
Che hai dentro di te
Consenti agli altri di imitarti
Bebe
Vai verso la vittoria
La medaglia d'oro è al tuo collo
Carmine Donnola
IL SORRISO DOLCE DI BEBE
Nella rugiada delle piccole cose
Si nasconde
Il mistero dell'universo
E' bello stare al mondo
La mattina ascolta
Il cinguettio degli uccelli
Durante il giorno
L'amore
Di chi ti sta attorno
La felicità
Non è
Di questo mondo
Tu lotta con forza
Severa fu la fata
Gelosa
Della tua gioia
Non mollare ..combatti
Il tuo sorriso
Dolce come la vita
E' nello sguardo
Della primavera
Giardini cigni e farfalle
Negli occhi
Del poeta
Combatti Bebe
Combatti
Bellissimo fiore
Carmine Donnola
In un lunedi' avvelenato dalle polemiche di un calcio senza piu' etica la storia della piccola schermitrice ha tanto da dire
DA
http://www.sportmediaset.mediaset.it/news/2010/05/03/6130157.shtml

A San Lazzaro di Savona (BO) ieri la tredicenne Beatrice Vio, Bebe per tutti, è tornata a gareggiare. E a vincere: nel campionato regionale paralimpico dell'Emilia Romagna, organizzato dalla Zinella Scherma, ha conquistato il titolo con quattro 5-0 nei gironi, 15-0 in semifinale, 15-2 in finale. Lei, che è veneta, è tornata in pedana in un'altra regione. Lei che, due anni fa, a 11 anni ha perso gambe e braccia.
Era il 2008 quando a seguito di una meningite e della conseguente setticemia, Bebe ha subito l'amputazione delle braccia sotto i gomiti e delle gambe sotto le ginocchia. Una tragedia per chiunque, ancor più se capita a una ragazzina vitale e solare come lei, schermitrice da quando aveva sei anni. Lo sport e l'amore della famiglia possono fare anche dei miracoli.
A tre mesi dell'amputazione, dopo lunghissime e dolorose operazioni, Bebe è già in piedi, a risollevare una vita che è appena sbocciata. La ricostruzione parte da Budrio, in provincia di Bologna, il più importante centro di protesi in Italia. Qui prova le protesi e ritorna a tirare di scherma, grazie anche a Magda Melandri. Il sogno è schermare in piedi, non in carrozzina; prova anche l'equitazione, ma il richiamo della pedana è forte e, per il momento, 'cede' alla carrozzina, aspettando di poterlo fare in piedi.
Un anno fa, l'incontro con Hugh Herr, professore associato al MIT, che studia i sistemi robotici indossabili, gli arti artificiali di nuova generazione. Sui bambini però non ci sono studi e l'incontro tra Bebe e il professore è la scintilla per nuovi studi che potranno cambiare la vita anche a tanti altri piccoli. Se chiedete a lei chi è il suo mito, vi risponderà Oscar Pistorius che ha incontrato lo scorso anno, testimonial d'eccezione dell'associazione Art4sport, onlus fondata dai genitori di Bebe che vuole incoraggiare i bambini protesizzati a fare sport, raccogliendo denaro per comprare le costosissime protesi necessarie.
'Cosa è cambiato? Nulla', dice lei. Cosa cambia per noi? Tutto. Davanti a spettacoli che minano la credibilità dello sport, dove l'etica e la passione lasciano il posto all'odio, sono queste piccole, grandi storie che ci permettono di guardare al futuro con ottimismo.
Per seguire la storia di Bebe e dei tantissimi atleti disabili, consultate il blog paralimpici.gazzetta.it di Claudio Arrigoni.
“Datemi le gambe e vedrete...”
Priva dei quattro arti, la tredicenne Beatrice Vio è una provetta schermitrice! Per la piccola schermitrice veneziana, da tutti chiamata Bebe la passione per il fioretto è stata più forte di qualsiasi sciagura.
“Datemi le gambe e vedrete...”
immagine da bologna.repubblica.it
testo da http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=126275
Quella di Bebe non è affatto una storia triste. Ne è convinto papà Ruggero e ci tiene a ribadirlo. Fino all'età di undici anni, Beatrice Vio, di Mogliano Veneto (VE) era una grande promessa della scherma. Una meningite fulminante le ha portato via braccia e gambe. Un evento del genere, per uno sportivo è la morte dell'anima.
Per la piccola schermitrice veneziana, da tutti chiamata Bebe la passione per il fioretto è stata più forte di qualsiasi sciagura. Dopo un lungo calvario e l'adozione delle protesi, ha ripreso gli allenamenti e domenica scorsa ha vinto il suo primo trofeo da atleta disabile. Nell'occasione ha anche stabilito un record mondiale: è la prima schermitrice priva dei quattro arti ad aver partecipato una competizione sportiva.
La vita di Bebe, che oggi ha tredici anni, non è più la stessa dal 20 novembre 2008: la bambina è colpita da febbre così alta da necessitare il ricovero. La diagnosi dell'ospedale pediatrico di Padova è spietata: meningite aggravata da uno shock settico con emorragie che le hanno devastato l'intero corpo. Solo l'amputazione di tutti e quattro gli arti potrà salvare la vita della giovanissima atleta. Beatrice rimane in ospedale per sei interminabili mesi, nel corso dei quali viene sottoposta ad una lunga serie di dolorosi interventi chirurgici.
Nella disgrazia Bebe è stata salvata da un'inesauribile forza interiore che ha lasciato di stucco anche chi conosceva bene il temperamento grintoso e solare della piccola. A ciò va aggiunta la straordinaria determinazione e l'amore dei familiari: poco dopo l'inizio della faticosissima riabilitazione, Bebe aveva già confidato ai genitori, il suo desiderio di tornare alle gare. Papà Ruggero si è quindi prodigato nel trovarle delle protesi adeguate e all'avanguardia che le consentissero il ritorno all'attività agonistica. Nel frattempo Bebe è lentamente tornata alla vita 'normale' e ai tanti interessi che ha sempre coltivato: scrivere, dipingere, fare camping con gli scout. Il suo rendimento scolastico era e resta particolarmente brillante.
Dopo alcuni tentativi non riusciti, all'inizio di quest'anno, Bebe è riuscita ad ottenere le protesi idonee per riprendere la scherma ed, in particolare, per impugnare il fioretto. Ha ricominciato gli allenamenti in carrozzella ma la sua speranza è quella di poter gareggiare in piedi, con l'ausilio di protesi agli arti inferiori. “Datemi le gambe e vedrete...”, ha ripetuto più volte negli ultimi mesi. “Per ora ha gareggiato in carrozzina ma non è giusto metterle dei limiti”, le ha fatto eco il papà. Domenica scorsa, 2 maggio 2010, è stato forse il giorno più bello della vita di Bebe: a San Lazzaro di Savena (BO), la giovane schermitrice ha conquistato il Torneo paralimpico regionale dell'Emilia Romagna, sfidando Emanuele, un coetaneo privo di una gamba.
La storia di Bebe ricorda in parte quella di Oscar Pistorius, l'atleta sudafricano che corre con protesi agli arti inferiori: i due si sono conosciuti lo scorso novembre in occasione della Family Run, corsa non competitiva che precede di un giorno la Maratona di Venezia. Un incontro commovente in occasione del quale il podista ha spinto la carrozzina della fanciulla fino al temine della manifestazione. La lista di sogni nel cassetto di Beatrice Vio sembra essere infinita: il più grande è quello di partecipare, nel 2012 a Londra, alle Paralimpiadi, i giochi olimpici per disabili (sebbene lei non ami essere definita tale...).
Papà Ruggero e mamma Teresa si stanno prodigando per realizzare tutti i sogni della figlia. La loro generosità, tuttavia, non si sta limitando alla loro bambina. Hanno infatti fondato la onlus Art4Sport (www.art4sport.org) con l'obiettivo di aiutare i giovani sportivi disabili, in particolare nel reperimento delle protesi necessarie per proseguire l'attività agonistica. Il logo lo ha disegnato Bebe. Sua creazione sono anche le magliette la cui vendita è interamente devoluta alla onlus. La scritta impressa sulle t-shirt è il motto di Bebe: Io nella scherma ci metto il cuore.
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