Ecco altri due diari di genitori di alunni diversamente abili fornitici da Rosi Goglia. Voglion far conoscere le difficili situazioni esistenziali che esistono nel nostro territorio. Fatti del resto comuni a tutta la realtà scolastica italiana.
Scopo di questa delicata e coraggiosa parte del sito è dar voce a queste realtà, le quali ci chiamano a dare di più, per risolvere o annullare le deficienze, i limiti esitenti al fine della piena intergrazione scolastica e sociale dei ragazzi diversamente abili.
Forti Massimo e Antonella
Siamo i genitori di Asia Forti, una bambina di 10 anni portatrice di handicap, affetta dalla Sindrome di Cornelia de Lange, i cui sintomi principali sono ritardo mentale grave e deficit del linguaggio.
Asia attualmente frequenta la classe seconda elementare ed è stata seguita, fin dall’asilo nido, nel suo percorso, da varie insegnanti di sostegno e da una educatrice (sempre la stessa per fortuna) per tutto l’orario della scuola.
L’anno scorso, quando Asia frequentava la prima elementare le maestre di sezione hanno fatto in modo di coprire le ore che le mancavano (tra la cattedra del sostegno e l’orario dell’educatrice) per arrivare alle 40 settimanali utilizzando in parte le risorse dovute alla compresenza… da questo anno scolastico, eliminate le compresenze, eliminata la possibilità per Asia di poter frequentare la scuola per l’intero orario.
Quindi, non senza difficoltà da parte nostra, abbiamo dovuto studiare un orario “particolare” che consenta ad Asia di avere sempre a scuola una persona “dedicata”, facendole fare attività extra-scolastiche (logopedia, piscina…) negli orari in cui dovrebbe frequentare la scuola, togliendo n. 6 ore alla settimana all’orario scolastico.
Il diritto all’educazione ed all’istruzione dei ragazzi “disabili” dovrebbe essere uguale a quello dei ragazzi “normodotati”?
Situazione scolastica anno 2009/10
Samuel Ronchetti scuola primaria
Samuel frequenta la quinta elementare, è affetto da disturbo del comportamento
dirompente e lieve ritardo mentale, nella quotidianità, pur sembrando
all'apparenza un bambino "normale", ha bisogno di un costante rapporto ad 1 ad
1 per riuscire a rapportarsi in maniera adeguata alle situazioni che la vita
gli presenta, per lui la più banale delle situazioni è causa di ansia e
frustrazione alla quale lui reagisce con violenza, potrebbe all'improvviso
avere una "crisi" e scagliare una sedia addosso ad un compagno, se non seguito
adeguatamente potrebbe far del male a se stesso o agli altri, Samuel ha bisogno
di essere seguito da una persona che gli sappia mettere dei limiti e che sappia
rispettare le sue difficoltà senza timore, ha bisogno di un'aula dove poter
stare da solo con l'insegnante e svolgere le lezioni in tranquillità, per lui
tutta la mattinata in classe con i compagni è troppo e se viene costretto a
rimanerci potrebbe scappare o reagire con violenza.
Dallo scorso anno prende un farmaco, Risperdal, che lo aiuta ad affrontare le
situazioni di stress e limitare le reazioni violente.
Lo scorso anno scolastico, grazie al lavoro svolto sia dall'educatrice e dalla
fortuna di aver trovato un'ottima insegnante di sostegno, che, pur non avendo
la specializzazione per l'handicap, era molto preparata, i tratti violenti di
Samuel erano quasi scomparsi del tutto, permettendo cosi' al bambino di
instaurare un rapporto di amicizia con i compagni che da sempre rifiutava; per
non rimanere quasi tutto il tempo in classe e svolgere almeno parzialmente il
programma assieme alla classe.
Quest'anno abbiamo tanto sperato di poter riavere questa bravissima
insegnante, anche se eravamo consapevoli che con la riforma Gelmini sarebbe
stato impossibile, e di fatti così è stato...
14 settembre 2009 primo giorni di scuola: Samuel deve rimanere a casa, per lui
l'insegnante non c'è e le insegnanti curricolari, nel trambusto del primo
giorno di scuola non se la sentono di prendersi anche questa responsabilità!!!
A partire dal secondo giorno noi genitori decidiamo che non saremmo stati al
gioco di chi vorrebbe emarginare i nostri figli e Samuel lo mandiamo a scuola
comunque, le insegnanti di classe non sanno come fare, cosa succederà se Samuel
reagirà con violenza magari contro un compagno? Cosa accadrà se Samuel si farà
del male? di chi sarà la responsabilità?
"Come facciamo noi senza compresenza?" mi chiedono le insegnanti...problema
vostro rispondo, vorrà dire che seguirete lui lasciando in dietro il resto
della classe, Samuel frequenterà tutti i giorni per tutto l'orario!
E cosi' Samuel viene trattato come un pacco postale, un po' con un'insegnante
un po' con un'altra ma quasi mai in classe a far lezione con i compagni, a
volte riordina l'armadietto delle insegnanti o le cartelline degli altri
alunni!
Il 28 Settembre arriva la nuova insegnante di sostegno, meno male anche
quest'anno siamo stati fortunati, l'insegnante è molto brava, conosce di
persona il problema dell'handicap e di conseguenza sa dare a Samuel ciò di cui
ha bisogno; il preside conosce la gravità della situazione e per fortuna è
riuscito a lasciare a Samuel 16 ore di sostegno più le 10 di educatrice è
coperto tutto l'orario, anche per quest'anno pericolo scongiurato!
La nuova insegnante è brava ma ciò non toglie che dovrò insegnarle tutto su
Samuel, come ci si rapporta con lui ecc. e passeranno mesi prima che lui si
abitui al cambiamento, oltretutto in questi giorni senza sostegno Samuel ha
subito lo stress della situazione ed è peggiorato, di nuovo nervoso e
aggressivo, i miglioramenti ottenuti lo scorso anno sono svaniti nel nulla o
quasi, ci vorranno mesi prima di ritornare al livello raggiunto lo scorso anno
e pensare che l'insegnante dello scorso anno sarebbe stata disponibile, pur non
vivendo all'Elba, a ritornare con Samuel se solo l'avessero rinominata!
E la continuità per i nostri figli dov'è?? dobbiamo sempre affidarci alla
fortuna, che ci capiti una buona insegnante, che non ci tolgano ore di
sostegno, che i nostri figli possano frequentare....
In questa riforma Gelmini il rispetto della legge 104 dov'è?
Il prossimo anno Samuel dovrebbe andare in prima media, cosa faremo noi
genitori? cosa decideremo?
Lo getteremo da solo in un nuovo ambiente con le sue ansie, le sue paure
vedendolo peggiorare di giorno in giorno solo per non stare al gioco di chi ha
fatto una riforma che non tiene conto dei diritti dei bambini diversamente
abili e al contrario di quello che stabilisce la legge 104. Si cade
nell'emarginazione o saremo costretti a tenere nostro figlio a casa per
evitargli inutili sofferenze ed evitare a noi genitori l'ennesimo esaurimento
nervoso??
i genitori di Samuel
Anna Girardi
Eugenio Ronchetti
NOTA
Abbiamo saputo che la situazione del ragazzo riguardante i momenti di aggressività si sono risolti grazie a cure mediche. Il caso è difficile ma la comunità tutta, in primis le istituzioni ad alti livelli, devono farsene carico in ogni caso, trovando le soluzioni adeguate a garantire il miglior inserimento.
Come detto, la famiglia, mediante il contatto con i medici, ha risolto con l'uso di certi farmaci la problematica della tendenza a reazioni violente e quindi adesso il ragazzo vive meglio l'inserimento scolastico ed è tranquillo. Ma le strutture sociali che accolgono i diversamente abili devono dare anche altro.
Oltre i farmaci, senza dubbio necessari, si devono garantire soluzioni utili all'inserimento di tutti, mettendo i gioco energie economiche, personale specializzato e aspetti relazionali di qualità per i diversamente abilie i normodotati. E guai lasciare sulle spalle della sola scuola tali problemi, anche perchè come è noto la scuola si trova in certi casi priva dei necessari strmenti per far fronte agli inserimenti nel migliore dei modi.