INTERVENTI E NEWS
AUSPICHIAMO INTERVENTI CHE NON SIANO DI STERILE POLEMICA, MA CHE POSSANO FAVORIRE UN DIBATTITO CIVILE ED UTILE AL PROGRESSO DELLA COMUNITÀ ELBANA, CONSIDERANDO ANCHE CHE CI SI ESPRIME IN UN SITO CHE PORTA IL NOME DI UN GRANDE PERSONAGGIO, UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, UN UOMO CHE HA DEDICATO LA VITA ALLA COSTRUZIONE DELL'ITALIA DEMOCRATICA.
L’amico Marchetti mi invita a partecipare al dibattito sul vento separatista all’Elba. Il circolo Pertini non è un partito politico, è solo un’associazione libera, davvero indipendente, lo sanno bene i suoi 50 iscritti (www.circolopertinielba.org) un’associazione che porta un nome importante. Ma il nostro statuto dice che dobbiamo occuparci dell’attualità ed ecco che di certo possiamo dire la nostra sul tema, anche se a noi è più congeniale in genere stimolare il dibattito. Ci proviamo.
“E’ CRISI DELLA POLITICA NON DELLA DEMOCRAZIA”. Parole azzeccate quelle del presidente Napolitano, dette di recente . Come dire: signori se le cose non vanno la colpa è di noi uomini, del potere che manovriamo, dei partiti e di tutti i protagonisti della macchina sociale, industriali, finanzieri, sindacati…già c’era una volta un forte sindacato.
Napolitano ha probabilmente voluto dire che chi di dovere non è capace di far crescere la vita democratica. E senza dubbio la vita democratica è diffide. Un po’ tutti noi siamo colpevoli. Cosa ci sarebbe da fare? Rileggiamoci ciò che è scritto a chiare note nella Carta costituzionale. E se provassimo ad applicarlo? Utopia?
Che c’entra questo con l’Elba e i separatisti? Le carenze isolane non si risolvono con una nuova Nazione, se l’Italia fallisce con la sua crisi della politica, come possiamo pensare che un’Elba sovrana saprebbe fare molto meglio. Non è certo un fatto matematico.
Si tratta semplicemente, si fa per dire, non di creare un movimento separatista, bensì di cercare di far funzionare la democrazia che abbiamo per le mani, far valere i diritti che la legge e la Costituzione ci offrono e bisogna perseguire con forza obiettivi comuni, secondo i reali bisogni dell’Elba, che da decenni rivendica. All’Elba manca, in particolare nella classe politica di ogni emblema, la capacità di raggiungere obiettivi. Parlano i fatti e le carenze che emergono da decenni a 360 gradi. Sinistra e destra hanno governato sull’isola, ma non hanno saputo ottenere ciò che era necessario. E’ appunto crisi della politica, all'Elba come altrove.
Ma c’è anche un altro importante angolo di vista. Il rispetto per chi ha fatto l’Italia conquistando la democrazia. C’è chi ha dato la vita. Noi ci siamo conquisati, i nostri padri per la verità, la Repubblica dopo 1948 anni di non libertà, prima grazie alle dominazione straniere, poi ad un regno non certo democratico, quindi una dittatura. E anche l’Elba ha fatto la sua parte in tutto questo. Antifascisti, anarchici, oppositori insomma del regime di Mussolini sull'Elba, si sono battuti per la conquista dell'Italia Repubblicana. Quella che i separatisti oggi vorrebbero affondare. Elbani e non sono stati in carcere a Pianosa, numerosi, insieme a Sandro Pertini, altri sono stati al confino, sono stati perseguitati, ma alla fine hanno dato la democrazia all’Italia, Elba compresa.
Recentemente abbiamo pubblicato una raccolta di memorie in un'appendice al volume fatto dall'istituto storico per la Resistenza del professor Tognarini (che a fine estate distribuiremo a chi lo ha prenotato) nel quale si documentano 231 elbani perseguitati dal fascismo, e con loro hanno sofferto familiari, amici e parenti, per cui ci sono state centinaia di persone che si sono battute per la libertà e la democrazia e la creazione della Repubblica. Ecco che il movimento separatista, che potrebbe nascere sull’isola, andrebbe anche contro la storia e contro chi all’Elba si è impegnato per conquistare la Repubblica.
E' vero però che le periferie come l'isola d'Elba, non sono curate come il centro del paese. Anche se pure al centro esistono storture. Ed ecco che c’è chi spinge per il movimento separatista. Anche perché i politici non danno da anni risposte valide. Si possono ipotizzare due motivazioni per il separatismo, forse tre. Una prettamente politica, probabilmente di destra, che vuol dimostrare come la regione Toscana, di sinistra, non è in grado di dare all’Elba cosa le spetta, l’altra motivazione può dirsi suggerita da una reazione di rabbia, di sensazione di impotenza, visto che la macchina democratica è malata, come ha detto Napolitano, e non dà risposte ai bisogni isolani. Terzo motivo, alcuni pensano di carpire potere con la creazione del separatismo.
Io ritengo che i mali dell'isola siano storici, ovviamente fanno capo alla condizione di insularità, difficile. Un fatto comune purtroppo ad altre isole o altri luoghi periferici.
Io credo che gli elbani debbano rimboccarsi le maniche, ma restando in questa Italia per i motivi detti fin qui, per essere loro i protagonisti di una rivoluzione, indubbiamente pacifica e nell'ambito delle nostre istituzioni, una rivoluzione che consiste semplicemente nel rivendicare con forza i propri diritti fino ad oggi negati. I sindaci debbono trovare un'unità di obiettivi al di là delle divisioni politiche che stanno danneggiando in molti casi, in tutta Italia, e quindi individuati certi obiettivi, a partire dai soliti settori in crisi: sanità, trasporti, smaltimento dei rifiuti, approvvigionamento idrico, cultura, battersi per ottenere ciò che serve. Senza cedere di un millimetro.
Purtroppo fino ad oggi raramente si sono visti movimenti unitari, fino ad oggi non sempre si sono viste battaglie politiche di qualità, in grado di risolvere i problemi dell'isola. Se si avranno queste capacità, queste volontà, potremo riuscire a ottenere i traguardi, altrimenti tutto andrà avanti come sempre. Il vento di rivoluzione, il vento di separazione, come del resto c'è stato in Sicilia, non ha mai portato a niente. E’ storia. La democrazia è molto difficile da vivere, occorre lavorare molto per ottenere giustizia sociale e l'attuazione piena di diritti, ma è l'unica strada vera nel rispetto delle libertà dell'uomo.
(s.b Circolo Pertini)