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ENNESIMA EDIZIONE DEL PREMIO CITTA' DI PORTOFERRAIO PER ASSEGNARE I RICONOSCIMENTI DEL 2014
PREMIO CITTA' DI PORTOFERRAIO A DOMENICO AMOROSI, ROSA ADDIS, CECILIA PACINI, POI PREMIO SPECIALE A GIOVANNI DAVETI, VICE PREFETTO, PER IL PROGETTO GUIDA SICURA, E DUE PREMI ALLA SOLIDARIETA' UNO PER I VOLONTARI DI BIBLIOLANDIA (TAREA, TIOZZO, ADRIANI, MAFFONI, SALOMONI E ALTRI) E UNO ALLA MEMORIA DEL SINDACO DI CAPOLIVERI MARIO FIGAIA "EROE" DEL DOPOGUERRA.
DA SINISTRA IL SINDACO FERRARI, IL VIOCE ROBERTO MARINI E GLI ALTRI PREMIATI
SOPRA LE FOTO DI ADOLFO TIRELLI, DEL COMITATO DEI PREMIATI, CHE DOCUNTANO LA FESTA GRAZIE A COMUNE, AL CIRCOLO DI CARPANI, ALLA FILARMONICA PIETRI, POI DIREMO QUALCOSA....GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO E A CHI HA FATTO LA REGIA COME RITA ROSSI E I SUOI STUDENTI, CHIARA MAROTTI LA CONDUTTRICE DELLA SERATA, PIERULIGI AMORE CHE HA DONATO I SUOI QUADRI AI PREMIATI E PECCATO CHE NON SIA STATO CONCESSO A MARIO CASTELLS DI FARE UN PICCOLO INTERVENTO, QUALE PRESIDENTE DEL COMITATO DEI PREMIATI INSIEME A TIRELLI.
INSERIREMO QUI IL SUO MESSAGGIPO DI PACE
IL VICE SINDACO MARINI PREMIA TIOZZO E MAFFONI DUE RAPPRESENTANTI DI BIBLIOLANDIA
TRA I PREMIATI DUE GLI ASSENTI "GIUTIFICATI" UNO PER IMPEDIMENTI VISTO CHE ORA ABITA IN LUCANIA, DOMENICO AMOROSI, E L'ALTRO PERCHE' ORMAI ABITA NEL MONDO DEI PIU', MARIO FIGAIA
AMOROSI
MARIO FIGAIA
METTIAMO ANCHE QUA SOTTO UNA RELAZIONE FORNITA DAL FIGLIO ROMANO FIGAIA (PRESENTE ALL'EVENTO) E DAGLI ALTRI PARENTI CHE METTE A FUOCO UNA SINTESI DELLA VITA DI QUESTO SINDACO ESEMPLARE
Nato a Carrara nel 1905 si era trasferito a Capoliveri a partire dai primi anni trenta, entrò subito in simbiosi con la realtà locale. E’ stato educatore e maestro di molte generazioni di scolari capoliveresi. Della sua professione fece una fede ed è a pochi nota la sua opera prestata per nove lunghi anni, senza alcuna retribuzione a favore dei detenuti dello stabilimento penale dell’allora Porto Longone, che gli valse un diploma di benemerenza di terzo grado al merito della redenzione sociale da parte del Ministero di Grazia e Giustizia.
Fu nominato sindaco dopo la liberazione dell’Elba nel giugno del 1944 dall’Amministrazione militare alleata. In questo difficile periodo prodigò la sua opera per riparare i danni provocati dai bombardamenti nel periodo bellico e per procurare i generi alimentari di prima necessità a sostegno della stremata popolazione.
In un articolo pubblicato sulla rivista “Lo Scoglio” Omero Papi rievoca la figura di Mario Figaia nella duplice veste di maestro e amministratore pubblico, una personalità rimasta indelebile , a distanza di moltissimi anni, nella memoria dei meno giovani di Capoliveri.
Il Maestro viene ricordato soprattutto per l’opera da lui prodigata nel periodo in cui ricoprì la carica di sindaco nell’immediato dopoguerra.
Grazie al suo interessamento venne istituita una mensa per i minatori di Calamita, e si adoperò con tutte le sue energie per risolvere la grave crisi della miniera a causa della riduzione delle maestranze ivi impiegate.
Fu poi nominato sindaco nel 1950 per libera scelta degli elettori di Capoliveri e riconfermato nella successiva elezione, mantenendo la carica per quasi dieci anni fino al giugno del 1960. Durante il suo mandato vennero realizzate importanti opere pubbliche , come l’asfaltatura del tratto stradale Mola-Capoliveri, Valdana-Lacona. A ciò va aggiunto la messa in opera dei tratti stradali che collegano Capoliveri con le località Morcone, Pareti, Madonna delle Grazie, Straccoligno, che determinarono il successivo sviluppo turistico di dette zone. A lui va il merito di aver potenziato l’acquedotto realizzato in località Mola e creato una nuova rete fognaria con la pavimentazione di numerose vie e piazze del centro storico.
Fece inoltre costruire il nuovo asilo infantile ed istruì la pratica per realizzare il progetto dell’attuale scuola media. Per venire incontro alle esigenze della popolazione meno abbiente, vennero costruite le prime case popolari del rione “Alcide De Gasperi” in località Campo all’Orto .
In una commovente lettera indirizzata alla vedova Alaide Cardenti, in occasione della morte avvenuta nel luglio 1960, il Sindaco di Marciana Marina , Avv.Vado Vadi , evidenzia la tenacia, la determinazione e il coraggio con cui il Sindaco Figaia affrontò i gravi problemi assieme agli altri amministratori, cementando una fraterna amicizia tra i due. Osserva in particolare l’Avvocato Vadi che nelle frequenti viste a Roma degli amministratori elbani “ Figaia costituiva la nostra avanguardia , capace di affrontare senza mezzi termini le situazioni più complicate che per lui non potevano essere suscettibili del tradizionale compromesso, in quanto prevaleva sempre il presupposto del pubblico interesse, del bene del nostro popolo elbano”.
In una perfetta coesione territoriale i sindaci elbani, tra i quali è doveroso ricordare oltre l’Avvocato Vadi , l’Onorevole Erisia Gennai Tonietti, Ezio Scalabrini di Rio Elba , Nannino Barbieri di Porto Azzurro e l’On.Primo Lucchesi di Portoferraio, si adoperarono per l’inserimento della nostra isola, grazie all’interessamento dell’On.Giovanni Gronchi allora Presidente della Camera dei Deputati, nella Cassa del Mezzogiorno e per le isole minori, con i conseguenti benefici e agevolazioni che favorirono l’esecuzione di numerose opere pubbliche.
Importante fu l’approvazione della legge che istituiva il canone minerario a carico dello Stato, a favore dei Comuni di Rio Marina , Rio nell’Elba , Porto Azzurro e Capoliveri che permisero , oltre che a fornire un boccata di ossigeno per i loro magri bilanci,la costituzione dell’Ente Valorizzazione Elba (E.V.E.). Fu legato da stima e da amicizia con il ricordato Giovanni Gronchi, che eletto Presidente della Repubblica nel 1955 gli concesse l’onore di essere ricevuto al Quirinale assieme a tutti componenti del Consiglio comunale di Capoliveri, quale primo Comune della Regione Toscana.
Repubblicano storico, dedicò l’intera esistenza all’adempimento dei doveri verso la comunità, senza mai ricevere stipendi e prebende, né ricercare quei vantaggi che la carica pubblica avrebbe potuto offrirgli, come oggi spesso avviene.
I parenti di Mario Figaia