OGGI UN INCONTRO ALL'ENFOLA CON MARIO TOZZI, IL PRESIDENTE DEL PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO.
UN PRIMO CONTATTO PER FAR CONOSCERE IL CIRCOLO PERTINI E PER PROPORRE DUE COLLABORAZIONI AD ALTRETTANTI PROGETTI MESSI IN MOTO DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE: QUELLO AMBIENTALE AVVIATO COL COMUNE DI MARCIANA E QUELLO SULLA CREAZIONE DI UN MUSEO DELLA GENTE.
PRESENTI, INSIEME AL PRESIDENTE, IL VICE FABRIZIO ANTONINI E CARLA MAZZEI NEO ACQUISTO DEL DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE.
IL PRESIDENTE DEL PARCO HA DETTO CHE AVREBBE PORTATO AL CONSIGLIO DIRETTIVO I DUE ARGOMENTI...SPERIAMO IN SVILUPPI POSITIVI.
PROGETTO MEMORIA
PER UN MUSEO DELLA GENTE
PREMESSA
Da una ventina di anni, grossi impulsi agli apprendimenti si sono avuti grazie a strumentazioni multimediali, filmati, internet, esperienze laboratoriali e altre fonti del genere. Non sempre, per potenziare gli apprendimenti, si sfruttano direttamente i “testimoni del tempo” che consentono di scoprire la storia locale, caratteristiche ambientali, usanze, mestieri e professioni, aneddoti e molti altri aspetti. Questi testimoni speciali sono, prima di tutti, gli anziani, ma anche padri, parenti, amici, tutti quanti vivono nella città, nel territorio. Ecco, questo patrimonio può essere riscoperto per trovare notizie che difficilmente si rintracciano nei libri scolastici o con altre fonti informative. Gli studenti diventano allora protagonisti di indagini, intervistando i nonni o altre persone, per ricevere preziose storie di vita. Ad esempio conoscere una donna ultra ottantenne, è senza dubbio una possibile fonte di notizie e apprendimenti di notevole valore. Ogni persona, ogni vita può esprimere molto e darci informazioni davvero formative. E’ noto il detto “La vita insegna”. Basta voler scoprire queste ricostruzioni del passato, che sono a portata di mano. Tale impegno può essere chiamato “Progetto memoria”, proprio perché rivela molti avvenimenti, propri del territorio elbano, documenti da costruire e mostrare nel nostro “museo della gente”, che anni fa il Compressivo di Portoferraio aveva iniziato ad accumulare esponendolo nei corridoi della scuola media. Un giorno molte di queste vicende potranno essere raccolte anche in una pubblicazione..
METODO DI LAVORO
I ragazzi, dopo una discussione che faccia capire le motivazioni (descritte in premessa), dopo aver trattato anche alcuni argomenti riguardanti il mondo del lavoro e sulle caratteristiche del territorio, si attivano, a partire dalla propria famiglia, per ottenere dalla gente le informazioni, utili a ricostruire le storie di vita. Chi accetta di collaborare, consente appunto la ricostruzione della propria vita. Ma non dovrebbe trattarsi solo di una cronaca arida degli eventi, bensì di una serie di riflessioni sulla propria infanzia e sull’adolescenza, parlando dei giochi, della scuola, non trascurando di descrivere altri aspetti dei tempi passati, gli ambienti di allora, le abitudini, le feste popolari. Poi va messo in evidenza il discorso sul lavoro svolto dal soggetto intervistato, che va esposto con accuratezza per far capire bene ogni caratteristica di quel mestiere o della professione.
Quindi l’evoluzione della vita fino ad arrivare ai tempi nostri. Importante è anche chiedere, alla persona coinvolta, di descrivere episodi importanti di cui è stato testimone, anche in questo caso saranno necessari descrizioni accurate in grado di far rivivere l’episodio ricostruito.
Tutto il lavoro poi va corredato, il più possibile, di documenti riferiti alla narrazione, immagini, disegni, che possono servire a far capire meglio certi aspetti, ma anche foto del protagonista, foto di varie epoche della sua vita, d’ambienti, o riferite a certi accadimenti narrarti.
Le storie più significative possono quindi essere raccolte ed esposte in un piccolo “museo” e restano a disposizione di chiunque e costituiscono un patrimonio formativo.
CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI ELBA
2.2011
Portoferraio
Stefano Bramanti
PER IL PROGETTO AMBIENTALE CLICCA QUA SOTTO
MARCIANA, BIMBI AL GIARDINO DELLE SPEZIE COL CIRCOLO PERTNI