ATTIVITÀ


 CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI DELL’ISOLA D’ELBA
INCONTRO CON IL PROF. LUCIANO VIZZONI
7.12.2005
ITCG CERBONI
ORE 15,30
“IL DISAGIO GIOVANILE DA ZERO A 18 ANNI”

07-12-2005

DOCUMENTO DISTRIBUITO AL PUBLBICO A CURA DEL CIRCOLO PERTINI DALLA PUBBLICAZIONE DELLA PREFETTURA DI LIVORNO LA REALTA’ GIOVANILE DELL’ELBA
(ESPOSTI SOLO ALCUNI ASPETTI CHE APPAIONO PROBLEMATICI)

LA PREFETTURA HA FATTO ESEGUIRE UNA SPECIFICA INDAGINE STATISTICA A SPECIALISTI

RAPPORTO CON I GENITORI
IL 30% SOLAMENTE TROVA IN FAMIGLIA CONCORDIA
CIRCA IL 13-14 % TROVA INDIFFERENZA, NON DIALOGO O CONFLITTO
COSA CERCANO I GIOVANI NEI GENITORI
16% PIU’ AFFETTO E AMICIZIA
38% PIU’ LIBERTA’ E FIDUCIA
13% PIU’ PARTECIPAZIONE ALLE DECISIONI
20% PIU’ DIALOGO E ASCOLTO
COSA NON VA CON GLI AMICI
70% RIMORSO PER LE COSE CHE SI FANNO
50% TEMO CHE SI ESAGERI E SI POSSA FINIRE MALE
65% LA NOIA, SI FANNO SEMPRE LE STESSE COSE
65%SPENDIAMO TROPPO DENARO
60%DOBBIAMO RACCONTARE BUGIE ALLA FAMIGLIA SU QUELLO CHE SI FA
50% C’E’ DA SOTTOSTARE A CHI COMANDA IL GRUPPO DI AMICI
SOLO IL 55 % SI SENTE BEN CONSIDERATO IN FAMIGLIA E DAGLI AMICI
CIRCA IL 60% NON E’ SODDISFATTO DI COME PASSA IL TEMPO LIBERO
COSA MANCA PER AVERE QUALITA’ NEL TEMPO LIBERO
POLITICHE ADEGUATE, TROPPO LIMITAZIONI DEI GENITORI, MANCANZA DI
AMICI VALIDI, ATTIVITA’ RICREATIVE; NON SAPPIAMO COSA FARE,
MANCANZA DI ATTIVITÀ CULTURALI
CIRCA IL 40 % GIUDICA NON POSITIVA L’ESPERIENZA SCOLASTICA VISSUTA
E LA SCUOLA HA INSEGNATO CHE CI SARANNO SEMPRE INGIUSTIZIE(75%)
CHE BISOGNA ARRANGIARSI (70%)
SI SENTE SICURO SOLO IL 30% DEI RAGAZZI
NEL FUTURO SI VUOLE: MOLTO TEMPO LIBERO, OCCASIONI DI INCONTRO,
CURARE L’ASPETTO FISICO, CURARE I PROPRI INTERESSI, OLTRE IL 70%
PENSA DI CONVIVERE SENZA ESSERE SPOSATI, AVERE RAPPORTI PRIMA DEL
MATRIMONIO(+80%)
PERTINI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DICEVA SPESSO: “I giovani
hanno bisogno di esempi di onestà, coerenza e altruismo”,
LUANA VIZZONI HA ANCHE LODATO L’INDAGINE AVVIATA SOTTO LA GESTIONE
DELLA PREFETTURA DA PARTE DELL’ALLORA (1999/2000) PREFETTO DE
MARTINO, DIRIGENTE DI QUALITA’ DELL’ENTE TROVANDO I DATI ELBANI IN
LINEA CON IL RESTO DELLA PROVINCIA
TI FACCIO PRESENTE LUANA CHE HO ILLUSTRATO QUESTA SCHEDA
ALL’ASSEMBLEA PER EVIDENZIARE GLI ASPETTI PROBLEMATICI…OVVIAMENTE
NELL’INDAGINE EVIDENTEMENTE EMERGEVANO DATI ANCHE POSITIVI

 

07-12-2005-1

Intervento di Luciano Vizzoni


L’attenzione per i giovani ed ai loro bisogni per uno sviluppo ottimale è un’acquisizione del tutto recente.

Nel 1924 la Società delle Nazioni produsse la Dichiarazione dei diritti del fanciullo che fino ad allora era gravato solo da doveri. Con la Convenzione di Strasburgo, 25 gennaio 1996, sottoscritta anche dall’Italia, si stabilisce che il bambino è meritevole di uno specifico aiuto per facilitare il suo iter maturativi ed il suo progressivo inserimento nella comunità sociale in cui è chiamato a vivere.
Purtroppo nel nostro territorio siamo ancora lontani dalle condizioni ideale indicate dalle Convenzioni suddette. Perché? Le malattie ereditarie e congenite mantengono, da noi, la solita incidenza. Capita anche che bambini completamente sani, accolti in ambienti poco adatti a favorire un normale sviluppo 8famiglia monoparentale o disgregata, situazioni ansiogene, tossicodipendenze, patologie, povertà (ndr a portoferraio denunciata dalla Caritas l’esistenza di 1000 poveri) lavoro precario, isolamento, residenza in ambienti degradati) presentino turbe comportamentali e relazionali che ostacolano la crescita ottimale in età adolescenziale.
Nella città di Livorno, dai dati dell’Istruzione per i servizi alla persona, nel 2001, sono stati assistiti 1210 minori su 23.64 (il 5,24%). Dagli stessi dati si evince che solo il 18,3% dei disabili si laurea (contro il pur basso 30,3% dei normodotati). Non basta, solo il 6,3% dei disabili risulta in qualche maniera occupato nell’età del lavoro. A questi numeri andrebbero sommati quelli di coloro che sfuggono ad una conoscenza.
Per quanto riguarda la scuola, da un’inchiesta del 2002 su 1183 giovani di 14-24 anni
 della provincia livornese (condotta dal dipartimento di scienze sociali dell’università di Pisa) si evidenzia che il 44% degli studenti delle scuole medie superiori che hanno interrotto gli studi, decide di abbandonare definitivamente la scuola. Dal rapporto della scuola livornese del 2003, dell’osservatorio scolastico provinciale su 30.000 studenti delle scuole elementari e medie e 12.600 delle superiori, emerge che il mancato raggiungimento del diploma in 5 anni, si verifica soprattutto nelle scuole ad indirizzo professionale (54%) meno in quelle ad indirizzo tecnico (30%) ed ancora meno in quelle ad indirizzo umanistico (15%). Dall’indagine comunque risulta che la riuscita scolastica è fortemente legata al ceto sociale. Il tasso d’occupazione giovanile (15-24%) in Provincia di Livorno è stato del 23% nel 2002, del 27,7 nel 2003 con un calo successivo fino al 1° trimestre del 2005. L’occupazione giovanile è comunque di 11 punti inferiore rispetto alla media della Toscana.
Nel 2000 il tasso di disoccupazione giovanile nella provincia livornese è ancora assai alto (26%) risale al 34% nel 2991, al 33,7% nel 2002 per tornare nel 2005 nuovamente al25%.

Da questi dati risulta evidente come sul nostro territorio persi:
1-un carico non indifferente di povertà e d’emarginazione sociale fin dalla prima
infanzia
2-una quota rilevante d’abbandono scolastico
3- una percentuale non accettabile di disoccupazione e sottoccupazione giovanile.
Questa palla al piede contribuisce non poco al mancato decollo dell’economia e dello
sviluppo sociale.
In definitiva:
1) occorre restituire alla famiglia e alla scuola un ruolo formativo che si è
attenuato nel tempo (intanto la tv domina e educa negativamente-ndr)
2) le istituzioni devono avere la massima attenzione ai bisogni dei ragazzi
3) alla fine dell’esperienza scolastica dovrebbero essere pronte occasioni di
lavoro, programmate da un lato secondo il numero e le quantità dei giovani,
dall’altro secondo le necessità dell’area.
4) Solo così, con una maggiore attenzione ai bisogni dei minori, si può sperare in
una società ove i giovani crescano in maniera ottimale e contribuiscano con
chiare capacità lavorative allo sviluppo della zona, aumentandone la
competitività e favorendo l’insediamento di nuove attività produttive.

CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI dell’isola d’Elba Presidente onoraria Diomira Pertini

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