ATTIVITÀ
24 maggio 2006 - INCONTRO SULL’INTERCULTURA
Un altro incontro culturale gestito dal circolo Pertini, questa volta d’intesa con il Comprensivo di Marina di Campo, diretto dalla professoressa Paola Berti, un incontro tenuto da un’altra dirigente scolastica, Raffaella Biagioli, dedicato all’accoglienza nella scuola degli alunni stranieri. All’Elba sono oltre 1000 le famiglie non italiane al 2007. Ecco qua sotto la sintesi del massaggio della docente universitaria.
Università degli studi di Firenze
Facoltà di Scienze della Formazione
CIRCOLO PERTINI DELL’ELBA
Comprensivo di Marina di Campo
Prof.ssa Raffaella Biagioli
Marina di Campo - Isola d’Elba
Auditorium scuola media Giusti
24 maggio 2006
Educare all’interculturalità:
proposte per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri
FASI DELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE IN SEGUITO AI GRANDI FLUSSI MIGRATORI
1 APPROCCIO PEDAGOGIA ASSIMILATIVA E COMPENSATIVAEducazione per compensare lo svantaggio del soggetto povero sia dal punto di vista linguistico che culturale. L’educazione è centrata sull’apprendimento della lingua del paese di immigrazione.
2 APPROCCIO PEDAGOGICO MULTICULTURALE
Punta alla differenza rischiando anche di renderla essenziale: es. studiare gli altri attraverso lo studio degli usi e dei costumi degli altri. Rischio: veicolare stereotipi anziché de-costruire ( italiani=spaghetti e mandolino) e, negli stranieri, rifugiarsi nella propria cultura o desiderare di cambiare pelle. Il riferimento all’altrove diventa l’esotico.
3 APPROCCIO INTERCULTURALE
Cultura come fattore dinamico, ricerca di significati, modifica continua.
Educare alla pace significa superare il concetto manicheo:chi non è amico è nemico.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Con DPR 394 del 31.08.1999 è stata regolamentata l’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Il DPR è stato poi recepito dalla C.M. 311 del 21.12.1999, successivamente integrata dalla C.M. 87 del 23.03.2000
Iscrizione
4 Tutti i minori stranieri sono soggetti all’obbligo scolastico, a prescindere dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno;
5 Se privi di documentazione anagrafica o in possesso di documentazione irregolare o incompleta, sono iscritti comunque con riserva.
Inserimento nella classe
1 Nella classe corrispondente all’età anagrafica dell’alunno, salvo diversa delibera del collegio docenti, che tiene conto di alcuni elementi previsti espressamente dalla legge;
2 Gli alunni vengono inseriti nelle classi evitando comunque che la loro presenza sia maggioritaria.
Interventi di facilitazione e di integrazione
1 Il collegio docenti definisce il necessario adattamento dei programmi e, per facilitare l’apprendimento dell’italiano, adotta specifici interventi che possono essere individualizzati o per gruppi di alunni e corsi intensivi;
2 Il collegio docenti propone criteri e modalità per la comunicazione fra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri; stabilisce intese con gli enti locali per mediatori culturali qualificati.
LA PROGETTAZIONE
(LIVELLO APPLICATIVO)
Criteri
1 Contestualizzazione
2 Trasversalità
3 Le ricadute del progetto vanno riferite tanto agli alunni quanto al territorio nel suo complesso
Finalità
1 Il successo scolastico
Ambiti d’azione
2 Monitoraggio
3 Definizione delle strategie d’accoglienza
4 Insegnamento dell’italiano L2
5 Valorizzazione delle lingue e delle culture d’origine
6 Mediazione culturale, linguistica, cognitiva
7 Decostruzione di stereotipi e pregiudizi
8 Eventuale definizione della quota del curricolo
9 Rapporti con le famiglie e con l’extrascuola
10 Documentazione delle azioni e dei percorsi formativi
ACCOGLIENZA
1 L’istituto deve dotarsi di una biblioteca multilingue, nonché delle informazioni relative al sistema scolastico dei Paesi di origine
2 Favorire la comunicazione con la famiglia dell’alunno, facendo ricorso ai mediatori culturali o linguistici. Utile la predisposizione di un foglio informativo tradotto nelle diverse lingue che spieghi l’organizzazione della scuola e le diverse opzioni educative, riporti il calendario degli incontri scuola-famiglia.
3 Prendere contatti attraverso la Funzione Strumentale all’offerta formativa con gli insegnanti della scuola del territorio che, eventualmente, il ragazzo aveva precedentemente frequentato
4 In accordo con il Dirigente Scolastico la Commissione Intercultura propone la classe o sezione nella quale inserire il ragazzo
5 Il consiglio di classe in collaborazione con la commissione intercultura prepara un programma personalizzato che tenga conto dei saperi minimi
Proposte per una scuola accogliente
1 Il gruppo di lavoro
2 Lo scaffale interculturale
3 Il laboratorio
4 Il protocollo d’accoglienza
Il gruppo di lavoro
Lo scaffale interculturale
Il laboratorio
Protocollo d’accoglienza
LA VALUTAZIONE
6 La norma va inquadrata nel nuovo assetto esplicitato dalle Indicazioni Nazionali e con le finalità del profilo educativo dello studente: legge 53/03 art. 3.
7 Il Consiglio di classe che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno occorre conosca gli esiti raggiunti, le abilità e competenze essenziali acquisite. Si privilegia la valutazione “formativa” rispetto a quella certificativa.