autorità e associazioni
consegna crest al Vona e Massimo da parte delle autorità
sindaco Ferrari e comandante porto Casale e il cippo
gli studenti della media Pascoli e la loro docente Anselmi
RINNOVATO IL RICORDO DEL COMANDANTE MASSIMO E DEL SUO SEGRETARIO VONA, MA ANCHE UN ENCOMIO PER CASTELLS
Un' ora sotto il sole cocente come dice l'articolo esposto qui sotto d Luca Lunedì, ma un'ora davvero speciale ed è valsa la pena di averla vissuta. Un momento fortemente voluto dalla nostra associazione - il circolo Pertini - che però, curiosamente, qualcuno non ha menzionato tra i protagonisti di questo appuntamento con la storia, che ha permesso di mettere nei pressi del pontile, già intitolato al comandante Giuseppe Massimo negli anni 60, un cippo granitico e una targa, in grado di dire qualcosa di lui e di un altro personaggio di valore. Nel passato, come documenteranno in questo spazio varie immagini, il pontile nuovo era stato inaugurato con dedica a questo "misterioso" comandante Massimo. Pochi sapevano il perché di tale dedica, quale storia ci fosse alle spalle e tanto meno di quella del suo segretario Rodolfo Vona. Nessuno, dopo la ristrutturazione del 1986 del pontile, che comportò un rifacimento pressoché totale e un allungamento del molo, aveva pensato a mettere di nuovo un segnale, una targa, un qualche cosa che ricordasse Massimo. La maggior parte delle gente pensava (e ancora pensa) che con quel molo Massimo si intendesse dire il pontile più grande, e quasi nessuno si è mai chiesto di più. Ma a parte tali dettagli, ripeto, nessuno aveva pensato fosse necessario fare qualcosa in proposito. E non è del tutto vero. Francesco Massimo, il nipote del nostro personaggio, propose alle autorità locali, mi pare nel 2005, che fosse rimessa una targa o qualcosa del genere, ma non ebbe concrete risposte. Non sapevo di tale fatto e me lo ha rivelato proprio il nipote del comandante. Ma il circolo Pertini e specificatamente Mario Castells, uno dei suoi fondatori, si era mosso per arrivare a tale evento. Mario mi narrò tutta la storia che trovate nel nostro spazio (ECCOLO QUA--CLICCARE SU QUESTO LINK http://circolopertinielba.org/…/302-che-giorno-e-che-notte) con la quale mi disse del bombardamento del 16.9.1943, del " si salvi chi può", delle morti e distruzioni causate dai bombardamenti nazisti e poi della condivisione, insieme al comandante Massimo, di un rifugio nella zona di Mangani- Nisporto, per alcune settimane. E Castells concluse il suo ricordo ( che composi in uno scritto) lanciando un appello a fare qualcosa per ricordare quel personaggio. E ce l'abbiamo fatta a raggiungere questo piccolo-grande traguardo e frugando nella memoria devo dire che qualche anno fa proposi al sindaco Peria la faccenda, ma per vari motivi non si concretizzò neppure allora. Ecco che con la nuova amministrazione sono tornato a ripetere la proposta- e mi sono rivolto anche alla capitaneria di porto, la quale, con il comandante Casale, è stata ben felice di mandare avanti l'iniziativa, e tale ufficiale è stato determinante per la realizzazione di varie fasi della manifestazione, cooperando col circolo Pertini e in pratica questi due enti, chiamiamoli così, hanno messo su l'evento, con la collaborazione del Comune, che aveva accettato ovviamente di realizzare questo appuntamento significativo. Anche l'autorità portuale si è impegnata, e ha donato il cippo granitico su cui appoggiare la targa commemorativa, che riportiamo più sotto, targa offerta dal nostro circolo. Tutti questi discorsi per ribadire anche che purtroppo poi, a cosa fatta, capita che ci si dimentichi di citare il circolo Pertini come motore dell'iniziativa. Sono risucito anche a coivolgere nella cerimonia gli studenti, grazie alla sensibiltà dei loro docenti della media Pascoli e i ragazzi hanno descritto la storia di Massimo e di Vona, prima dell'inaugurazione del cippo, avvenuta mercoledì 10 giungo 2015 alle ore 12. I giovani hanno detto molto chiaramente che la guerra è una cosa terribile. Banale? Non lo è. Le guerre, perpetuate dall'umanità da 2015 anni ( attualmente ci sono decine di guerre in atto nel mondo) è la più brutta espressione delle capacità umane, se di capacità si può parlare, meglio dire incapacità.
E anche gli stessi studenti hanno detto "Noi vogliamo un mondo fatto solo di pace". Detto questo, che è il succo del significato della giornata attuata, uitile a ricordare chi ha perso la vita perché si è opposto al nazismo, al fascismo e chi ha fatto propria la scelta di impiegarsi nella Resistenza. Il comandante Massimo scelse quindi gli ideali di democrazia e libertà e lo stesso Vona, che visse alcuni anni come partigiano a Dongo, e così hanno fatto tante altre persone che si sono battute nella Resistenza, per dire basta alla follia fascista e nazista, per dare all'Italia una Costituzione repubblicana. Questi gli insegnamenti per i giovani, queste le riflessioni che emergono dall'incontro del 10.6, che possiamo dire si è concluso con l'auspicio, almeno stando alle parole di tutti quanti, di provare avere nei futuri 2015 anni, zero guerre. Mario non è potuto intervenire perché le sue gambe stanche di 98 enne non glielo hanno permesso. Il sindaco e il comandante del porto avevano preparato per lui un encomio solenne su pergamena , che riporteremo sotto per intero, e un Crest offerto dalla Marina, per manifestare la gratitudine di tutti per la sua azione in quegli anni e per la sua vita svolta fino ad oggi senza dubbio in modo esemplare. Col comandante del porto abbiamo pattuito che un giorno prossimo porteremo a casa di Mario questo riconoscimento.
Ho inoltre potuto conoscere Grazia Vona e sua figlia Francesca; Grazia senza dubbio è una donna di valore, come il padre, entusiasta di questa cerimonia voluta dal circolo Pertini. Grazia non ha voluto che gli offrissimo l'ospitalità in un albergo per non gravare sulle nostre non ampie finanze di piccola associazione, infatti noi ci sosteniamo, di solito, solo grazie ai 10 euro che i soci versano annualmente. Ringraziamo Grazia, e in effetti abbiamo dovuto provvedere un po' a tutte le spese per tale evento, eccetto l'acquisto del cippo granitico. Ci terremo in contatto con Grazia perché ha promesso di darci altri dettagli di questa storia ormai lontana, in cui furono protagonisti anche suo padre e il comandante Massimo e Mario Castells. Ho conosciuto anche Francesco Massimo, il nipote del comandante ucciso dai nazisti, una persona simpatica, schietta che è venuto in modo che può apparire anche un po' "bizzarro" all'appuntamento. Ha infatti raggiunto Portoferraio con un gommone, partendo dalla costa tirrenica e poi come è arrivato è scappato velocemente, anche lui commosso ed entusiasta di questo ricordo. Quindi ha ereditato dal nonno una vena marittima.
Prima della cerimonia, proprio mentre stava per cominciare l'evento, ho telefonato ad Anna Massimo, la figlia del comandante ed è stata contenta di questo mio contatto. E' stata impedita nel venire perché ricoverata in ospedale in seguito ad una caduta. Però siamo rimasti d'accordo che ci incontreremo di nuovo a Firenze, come abbiamo già fatto quando mi ha narrato le vicende del padre e mi ha consegnato le sue foto della intitolazione del pontile degli anni 60. Si è conclusa quindi una giornata impegnativa, come impegnativa è stata anche nei giorni precedenti per organizzare il tutto, ma siamo soddisfatti di aver dato alla città, ai giovani, alla gente un momento di valore.
stefano bramanti
PER VEDERE IL DEPLIANT CREATO PER LA CERIMONIA CLICCATE IN QUESTO LINK QUI SOTTO
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DA QUINEWS
RINGRAZIAMO LUCA LUNEDI' CHE HA MESSO GIUSTAMENTE IN RISALTO, DOPO LA CERIMONIA, L'AZIONE DEL CIRCOLO PERTINI, COME NON HA FATTO NESSUN ALTRO MEDIA.
Gli onori della città a Massimo e Vona
Con la cerimonia di questa mattina le forze armate e la città di Portoferraio hanno reso omaggio al comandante Giuseppe Massimo e al suo segretario
PORTOFERRAIO — Sotto il sole di piena estate è stata scoperta questa mattina la targa che celebra il sacrificio di Giuseppe Massimo, ex comandante del porto di Portoferraio, e del suo segretario Rodolfo Vona che, dopo la fine delle ostilità nella seconda guerra mondiale, finirono nel mirino dell'esercito tedesco.
Due eroi della Marina che sposarono la via della Resistenza, dopo il terribile bombardamento subìto dalla città medicea il 16 settembre 1943, per mano degli ex alleati dell'Italia nella seconda guerra mondiale. I due militari iniziarono una nuova vita, che purtroppo per il maggiore Massimo fu breve.
Venne catturato dai nazisti deportato e ucciso. Il suo braccio destro Vona fu braccato ma riuscì a fuggire e si unì alla brigata partigiana a Dongo lottando per la libertà. Questa in estrema sintesi la loro storia, ricostruita con testimonianze della figlia del comandante del porto, Anna Massimo e del nipote Francesco, nonché della figlia del segretario, Mariagrazia Vona e di Mario Castells, marinaio del Dicat a quel tempo, ora 98enne, che purtroppo non potrà essere presente alla cerimonia.
"Dopo l'8 settembre - ha ricordato il sindaco Mario Ferrari - gli elbani dovettero fare una scelta difficile e l'Elba decise di resistere. Ho dei ricordi di Giuseppe Massimo legate all'inaugurazione del porto: le sue scelte non vanno dimenticate e la nostra città non lo farà".
Il comandante della Capitaneria di Porto Emilio Casale ha ringraziato della presenza Francesco Massimo e Maria Grazia Vona, nipote e figlia dei due eroi: "La loro presenza è importante perchè Massimo e Vona hanno scritto una pagina importante della storia elbana: salvarono molte vite e spero che la presenza dei ragazzi delle scuole serva a darci una speranza di un futuro migliore".
Ha concluso la cerimonia Maria Grazia Vona: "Volevo ringraziare tutti, dalle forze armate alle autorità fino al circolo Sandro Pertini che ha reso possibile tutto questo: credo che il messaggio che ci arriva sia che il coraggio non è non aver paura ma conservare in ogni situazione la dignità dell'uomo".
Luca Lunedì
IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO SANDRO PERTINI
Poche parole per ringraziare tutti quanti per la realizzazione di questo momento commemorativo, in particolare Francesco Massimo nipote del comandante del porto del 1943, e Grazia Vona figlia del segretario di Massimo, Rodolfo Vona, che sono venuti rispettivamente da Firenze e Milano, e ringrazio anche Mario Castells socio fondatore della nostra associazione, nata da un incontro al Quirinale con il presidente Pertini del 1984, con una scolaresca della nostra scuola media Pascoli, nel quale lo statista ci disse del suo legame son l'Elba. Castells, testimoniando su quei lontani eventi, ha suscitato l'idea di porre vicino al pontile, già dedicato al comandante Massimo, la targa ricordo e il cippo che stiamo per inaugurare. Gli enti locali hanno accolto la proposta e quindi si raggiunge oggi un importante traguardo che lascia un segno dei tragici fatti legati alla seconda guerra mondiale. Si ricordano oggi uomini che seppero rischiare la vita, e il comandante Massimo la perse, per ideali antifascisti e anti nazisti di libertà e democrazia espressi dalla Resistenza. Ideali che dovrebbero trovarci tutti uniti per migliorare il nostro cammino, teso a vivere un mondo fatto di pace, eliminando nel futuro la guerra, attraverso il dialogo e la conoscenza tra i popoli.
In realtà, mezzo discorso mi sono sentito di modificarlo improvvisando, al momento di parlare a nome del Circolo Pertini. Infatti il sindaco e il comandante del porto avevano scelto di essere "soft" in tale cerimonia, non parlando di antifascisti e di Resistenza, ma definendo il dopo guerra fatto di " momenti "difficili" per l'Italia, e che Massimo e Vona "fecero una scelta altrettanto difficile". Ecco che ho capito che il mio discorso più netto e preciso, poteva sembrare polemico nei loro confronti e nei confronti della cerimonia stessa, e quindi l'ho modificato al volo. Ma di certo un giorno, cominciando da adesso, a tali vicende dovranno essere date le più specifiche definizioni. Massimo e Vona si schierarono con l'antifascismo e contro il nazismo, aderendo alla Resistenza, fatti comuni a tanti uomini e donne nella storia di allora. In particolare il circolo Pertini, che porta un nome di uno Statista che fu uno dei protagonisti della Resistenza e dell'antifascismo, non può tacere. Non si tratta di schierarsi in modo politico, la nostra associazione non fa politica. Quegli uomini quindi fecero tale scelta, che poi sempre la storia ha sancito sia stata quella giusta, utile a dare libertà e democrazia, in mezzo ad una sorta di guerra civile terribile, con orrori ed errori da entrambe le parti, perché altri italiani invece credevano in tutt'altro con la repubblica di Salò. Questo è il giusto modo di ricordare le figure di Massimo e Vona; non dire esplicitamente che loro si batterono per la democrazia, sarebbe fare un grave torto alla loro memoria.
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essendo stato impossibilitato a intervenire, è stato letto ciò che CASTELLS avrebbe detto.
AMICI VI RINGRAZIO TUTTI PER QUESTA IMPORTANTE E
COMMOVENTE CERIMONIA, CHE MI RIPORTA INDIETRO DI 72 ANNI, QUANDO IN MARINA VISSI QUEI TERRIBILI MOMENTI DOPO IL BOMBARDAMENTO DELLA NOSTRA CITTÀ.
AMMIRAI LE CAPACITÀ DEL COMANDANTE MASSIMO E DEL SUO UFFICIO. ERO AI SUOI ORDINI E INSIEME A LUI CONDIVISI ANCHE UN PERIODO IN UN RIFUGIO NELLA ZONA DI NISPORTO, PER FUGGIRE ALLA CATTURA DEI NAZISTI.
AMICI LA STORIA CI DICE CHIARAMENTE COME SIA IMPORTANTE, OGGI È SEMPRE, VIVERE FIANCO A FIANCO CON I NOSTRI FRATELLI, DI QUALUNQUE RAZZA E CONDIZIONE SOCIALE, PER COSTRUIRE UN MONDO DI PACE NEL RISPETTO DELL'UOMO E DEL PIANETA, APPLICANDO LA SEMPLICE REGOLA DEL BUON VICINATO ISPIRANDOSI AI VALORI DELLA NOSTRA COSTITUZIONE.
VIVA LA DEMOCRAZIA VIVA L'ITALIA.
Mario Castells